PEBBLE BEACH - Ancora poche ore e si saprà se la Ferrari 250 GTO numero di telaio 3851 GT ed uscita dalle linee di montaggio di Maranello l'11 settembre del 1962...
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La maggiore somma sborsata in un'asta di auto d'epoca è invece quella del 12 luglio del 2013 e relativa ad una Mercedes W196 da competizione, battuta in un evento organizzato proprio da Bonhams a 29,7 milioni di dollari (22,24 milioni di euro). Con queste premesse - si legge in un report del magazine Cavallino - non è azzardato ipotizzare che il record della W196 possa essere polverizzato, raggiungendo un prezzo finale oltre i 60 milioni di dollari, cioè 45 milioni di euro. Al raggiungimento di questo nuovo primato potrebbero contribuire diversi fattori, tra cui il fatto di essere l'unica 250 GTO con targa originale MO 80576 rilasciata alla Ferrari e di provenire dalla collezione di Fabrizio Violati dove questa rara berlinetta è rimasta per oltre 45 anni.
Fondatore del Ferrari Club Italia e del museo Maranello Rosso a San Marino e proprietario fino all'87 di Sangemini e Ferrarelle, Violati (che è scomparso nel 2010) l'aveva acquistata nel 1964 da Ernesto Prinoth, l'inventore del “gatto delle nevi”, per la somma di 2,5 milioni di lire - corrispondenti a 25.000 euro attuali - e salvandola così (come lui stesso raccontò in una intervista degli Anni '90) da una sicura demolizione per “cannibalizzare” il motore.
Prima di Prinoth, che aveva utilizzato la Ferrari 250 GTO per partecipare a corse in salita, l'esemplare 3851 GT era stato nelle mani di un altro gentleman driver, Paolo Colombo, che a sua volta l'aveva acquistata dalla Casa di Maranello dopo la partecipazione di questa auto al Tour de France Automobile del 1962, con a bordo la coppia Jo Schlesser ed Henri Oreiller (un campione di sci del tempo). Se dovesse superare i 45 milioni di euro, la Ferrari 250 GTO ex Violati stabilirebbe dunque un altro record, quello del maggiore rendimento di un investimento fatto acquistando e rivendendo un'auto del Cavallino: il 180.000 per cento.
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Il Messaggero