Audi sbarca in Ducati, nominato il Cda: nuovo corso per la Rossa a due ruote

La nuova Panigale, il modello al vertice della gamma Ducati: un mostro di bellezza e potenza.
ROMA - Audi diventa padrona di Ducati, ormai è fatta e la ratifica è arrivata con il consiglio di amministrazione che, dopo l’annuncio dell’acquisizione dato il 18 aprile...

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ROMA - Audi diventa padrona di Ducati, ormai è fatta e la ratifica è arrivata con il consiglio di amministrazione che, dopo l’annuncio dell’acquisizione dato il 18 aprile scorso, ha sancito l’ingresso degli uomini di Ingolstadt a Borgo Panigale che diventa così il secondo avamposto italiano di Audi dopo la Lamborghini.


Nel segno della continuità.
Un passaggio all’insegna comunque della continuità con la nomina di Gabriele Del Torchio a CEO e presidente di Ducati Motor Holding oltre che membro del consiglio di amministrazione insieme a Claudio Domenicali e ai nuovi ingressi: Rupert Stadler, il CEO di Audi AG che diventa il presidente di Ducati portando con sé Horst Glaser e Axel Strotbek. Del Torchio diventa inoltre presidente del Ducati Motor Holding Executive Committee of Members of the Board ed entra a far parte del consiglio di amministrazione di Lamborghini, segno che nella visione di Audi le due realtà dovranno collaborare sia in termini tecnici sia di immagine, cosa che non dovrebbe essere difficile visto il pedigree di entrambi i marchi, eccellenze del motorismo Made in Italy, e il fatto che a dividere Borgo Panigale da Sant’Agata Bolognese ci sono 20 km e poco più.

Venti chilometri, due storie gloriose.
Dunque motori Ducati studiati a Sant’Agata o V12 con distribuzione desmodromica? Moto con telaio in fibra di carbonio come la Aventador? Tutto è possibile, ma l’esperienza insegna che gli uomini del grande Gruppo Volkswagen non hanno mai forzato i tempi per prendere le redini delle aziende acquisite puntando prima di tutto a valorizzarne le peculiarità esistenti facendone un elemento di successo o portandole ad evoluzioni esaltanti. I casi della stessa Audi, di Bentley e Lamborghini – in attesa di vedere come andranno le cose con Porsche – sono un esempio piuttosto calzante dello stile con il quale Wolfsburg guida la sua grande e multiforme galassia. I prossimi mesi si capiranno molte cose sul futuro di Ducati, compresa la sua presenza nelle competizioni, ma tutto lascia supporre che verrà rilanciata. Perché per chi ha vinto 11 edizioni sulle ultime 13 della 24 Ore di Le Mans di certo partecipare non può essere abbastanza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero