BARCELLONA - La Kia che non c’era si chiama Niro, è il primo crossover di piccola taglia del marchio coreano e per di più è offerto solo con la...
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Quello che invece non si vede proprio è che la Niro è un’auto ibrida, particolare che altre vetture non mancano di sottolineare e che questa nuova Kia custodisce invece come un asso nella manica, anzi nel cofano. Anche l’abitacolo rispecchia questa impostazione e conferma molto del buono che si può dire delle Kia di ultima generazione, dunque nessun volo pindarico, tanta qualità e attenzione ad ogni dettaglio come gli attacchi basculanti delle cinture, i comandi ben disposti e tutti illuminati e le bocchette anche per chi siede dietro.
Lo spazio poi davvero non manca e, per quanto i sedili abbiano la seduta un po’ corta e il freno a mano a pedale sia anacronistico, in cinque si sta comodi e per i bagagli c’è un vano che va da 427 a 1.425 litri, tutti ben sfruttabili. Un’auto dunque rassicurante e da famiglia, ma con tanta tecnologia anche per la vita a bordo. Il sistema infotelematico con schermo a sfioramento a 7 o 8 pollici integra Android Auto ed Apple Carplay, l’audio JBL da 320 Watt, diverse app e il navigatore TomTom aggiornabile gratuitamente per 7 anni.
Oltre ai 7 airbag, la Niro ha anche i più avanzati sistemi di assistenza che si possono trovare in questa categoria, tra cui cruise control adattativo, frenata autonoma che tiene conto anche dei pedoni, avviso per l’angolo cieco e il traffico trasversale in retromarcia e infine sistema di mantenimento della carreggiata che può essere disinserito o regolato su due livelli (solo avviso o correzione attiva). Per contemperare al meglio la sicurezza e l’efficienza, la scocca è per il 53% in acciai speciali e cofano, portellone e componenti delle sospensioni sono in alluminio.
Il pezzo forte è però il nuovo sistema ibrido che eroga 141 cv e 265 Nm, frutto delle sinergia tra il 1,6 litri ad iniezione diretta e ciclo Atkinson da 105 cv e il motore elettrico da 32 kW, inserito all’interno della trasmissione doppia frizione a 6 rapporti e alimentato da una batteria ai polimeri di litio che, secondo i tecnici coreani, garantisce più sicurezza e stabilità rispetto a quella agli ioni di litio comunemente usata da altri costruttori. La Niro è un’ibrida in incognito anche su strada perché si guida come una normale auto con cambio automatico-sequenziale, ha prestazioni giuste (162 km/h, 0-100 km/h in 11,5 s.), ma soprattutto godibili, e consumi da record (3,8 litri/100 km pari a 88 g/km).
Si può dunque viaggiare in elettrico con piede leggero oppure schiacciarlo per scalare marcia e sfruttare la spinta di entrambi i motori, con un buon comfort di viaggio e un comportamento stradale che, senza alcuna velleità sportiva, risulta comunque rassicurante. Vedremo la Niro nei concessionari da fine settembre, un paio di mesi prima dell’arrivo della Toyota C-HR, anche lei crossover compatta e ovviamente ibrida. Il listino è ancora top secret, ma dovrebbe aggirarsi sui 27mila euro con la solita garanzia di 7 anni o 150.000 km, in attesa della versione plug-in per la metà del prossimo anno.
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Il Messaggero