MILANO - Se la Niro, sbarcata in Italia nel 2016, ha segnato per Kia Europa l’inizio dell’era ibrida, la sua declinazione plug-in, che l’affianca circa un anno...
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Certamente il differenziale di prezzo è importante (costa 36.700 euro, 6.700 in più rispetto alla versione più ricca dell’ibrido standard), ma i vantaggi del balzo tecnologico non dovrebbero scoraggiare i consumatori più attenti all’ambiente.
Stilisticamente la Niro Phev condivide le linee con la versione standard, pur esibendo alcuni dettagli distintivi come la cornice satinata della griglia, i profili blu metallizzati che si fanno notare sul frontale e nella coda, i cerchi in lega studiati per ridurre la resistenza aerodinamica e i proiettori del tipo full-Led, oltre naturalmente al badge identificativo. Comuni – a parte alcune schermate specifiche che danno conto del funzionamento del sistema – sono anche il sistema di infomobilità e e i dispositivi di sicurezza e assistenza alla guida. Il sistema ibrido parallelo della Niro dispone di 141 cavalli complessivi grazie all’abbinamento tra il motore a benzina 1.6 Gdi da 105 cavalli, quello elettrico di nuova concezione da 58 cavalli (contro i 43 del modello standard) e il cambio Dct a doppia frizione e 6 marce sviluppato dalla Kia.
Evidente il progresso in termini di emissioni medie di CO2: 29 g/km rispetto agli 88 della «gemella» ibrida normale, mentre la percorrenza in modalità elettrica raggiunge, in condizioni ottimali, i 58 km.
Autonomia superiore
Leggermente superiore – 62 km di autonomia elettrica – la capacità di viaggiare a emissioni zero della Optima Sportswagon Phev, che segue di circa un anno la berlina. Il confronto tra i due modelli non si spinge oltre, viste le differenze in termini di posizionamento (in questo caso il listino è di 45.750 euro), dimensioni e potenze in gioco. Nel caso della Optima, infatti, il motore termico è infatti il 2.0 a benzina da 156 cavalli, e assieme al motore elettrico da 68 cavalli genera un sistema da 205 cavalli complessivi.
Amica delle flotte
Orientata soprattutto sulle flotte e sulla Pubblica Amministrazione, la Sportswagon plug-in rappresenta un prezioso completamento in una fetta di mercato nel quale le station wagon sono largamente le preferite dai clienti.
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Il Messaggero