RAGUSA - Il rinnovamento di Jeep Cherokee si fonda su basi solide. Fondamenta che hanno nel 2.2 Multijet II il principale protagonista di questo restyling, che vanta ora una serie...
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Quanto a risorse di coppia, il 150 cavalli mette sul piatto 350 Nm. Sono invece 450 quelli del 195. Numeri importanti, che vantano configurazioni differenti. Perché il primo dei due sarà equipaggiato con il cambio manuale a sei rapporti, mentre il secondo è accoppiato all’automatico nove marce TorqueFlite.
Come per la versione pre-restyling, la Jeep Cherokee è a listino anche nel formato due ruote motrici. La novità più rilevante è che il 2.2 da 195 cv e il cambio automatico a nove marce saranno offerti anche sulla trazione anteriore. Mentre sono standard sulle versioni a quattro ruote motrici.
Il Jeep Active Drive, sistema che sovraintende la trazione integrale, è declinato in tre varianti. Riprogettato rispetto al passato, gestisce in modo completamente autonomo il passaggio della coppia tra i due assi. In condizioni normali privilegia l’asse anteriore, altrimenti è pronto a spartire i Nm con quello posteriore. La versione “2.0” aggiunge, grazie a un’unità di trasferimento della potenza (PTU) a due velocità, la modalità 4WD Low. E la “3.0” associa il bloccaggio del differenziale posteriore per assicurare una trazione maggiore in condizioni estreme. Una caratteristica tipica dell’off-road. Per questo l’ultimo sistema della lista è riservato all’allestimento più fuoristradista di Cherokee: il Trailhawk, che arriverà a partire dal primo trimestre 2019. Proprio come il motore turbo benzina di 2 litri da 270 cavalli.
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Il Messaggero