Il presidente Todt non è d'accordo: «Il vero problema sono i costi elevati»

Il presidente della Fia ed ex amministratore delegato dela Ferrari
PARIGI - «Il vero problema della F1 sono i costi troppo elevati». Jean Todt, presidente della federazione internazionale (Fia), analizza così la situazione del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PARIGI - «Il vero problema della F1 sono i costi troppo elevati». Jean Todt, presidente della federazione internazionale (Fia), analizza così la situazione del 'circus' in un'intervista al magazine Auto, Motor und Sport.


Il dirigente francese incontrerà, nel weekend del gran premio in Bahrain, Bernie Ecclestone e il presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, per discutere di possibili modifiche al regolamento che possano migliorare lo spettacolo. Ma Todt sembra più preoccupato da altri aspetti e dalle colonne del magazine tedesco torna a ribadire la necessità di introdurre un budget cap. «Il più grande ostacolo in F1 sono i costi elevati. Dobbiamo fare in modo di ridurli», dice Todt, che vorrebbe porre un tetto di 150 milioni di euro annuali alle spese dei team a partire dalla stagione 2015. Il 68enne Todt non sembra invece intenzionato a stravolgere le regole del “circus”, dopo la rivoluzione che ha preceduto l'inizio del Mondiale 2014: «Il mondo sta cambiando - evidenzia Todt - e noi abbiamo la responsabilità di stare al passo con i tempi».

«In questi giorni ho sentito che gli appassionati scapperebbero dalla Formula1 perchè le macchine non fanno più rumore. Ma siamo sicuri che il problema principale sia proprio il rombo dei V6 Turbo?». Così il manager faentino Gian Carlo Minardi ha commentato le critiche di inizio stagione «verso questa nuova F1 che avrebbe allontanato i tifosi, con un conseguente forte calo dell'audience», ha detto. Minardi è convinto che i problemi siano altri: «Invece di fare processi alle intenzioni - ha spiegato - gli addetti ai lavori dovrebbero parlare di cose serie come le penalità, la loro gestione da parte della Fia e la soggettività di chi giudica. Questo è il male della Formula 1. Andando su questa strada ci priveranno di quei possibili duelli che hanno fatto parte del dna delle corse e che hanno contribuito a scrivere la storia di questo sport, oltre a far innamorare il tifoso. Quello che mi spaventa maggiormente comunque è la non oggettività nelle decisioni dei commissari visto che il gruppo di lavoro cambia ad ogni appuntamento».


Secondo il manager faentino «la FIA deve intervenire velocemente scegliendo un gruppo di lavoro unico e uguale per tutti i gran premi - ha detto - In questo modo si eviterebbe, velocemente, il verificarsi di episodi spiacevoli, condizionando il risultato di una gara attraverso decisioni non omogenee. E poi non priviamo i piloti dell'emozione di tentare una staccata al limite per paura di incorrere in una penalità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero