FRANCOFORTE - In attesa di scoprire il presente, c’è chi già scrive il futuro. E se per molti la linea del cambiamento si fissa al 2020, Jaguar fa un salto...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ecco perché si tratta di una componente che va ben al di là delle funzioni a cui siamo soliti pensare. Un dispositivo dotato di intelligenza artificiale, a cui l’utente finale può interfacciarsi impiegando soprattutto i comandi vocali. E che viene staccato dalla Future Type una volta che si è raggiunta la propria destinazione. Ecco l’idea di mobilità condivisa, lasciando al volante Sayer il compito di programmare i nostri spostamenti in funzione delle nostre necessità.
Mai fu più azzeccata la definizione “elemento chiave” per parlare del componente Jaguar. Un componente che si comporta, al di fuori dell’auto, come un vero e proprio tablet, diventando anche il centro della connettività sia dentro sia fuori l’abitacolo.
A tal proposito la concept Future Type si presenta come una sorta di coupé sportiva, perché nell’ideale Jaguar è fondamentale che chi siede al volante possa essere libero di scegliere il piacere di guida puro. Ecco perché da Sayer non dipenderà solo l’autonomous driving, ma assolverà pure alle funzioni di volante “normale”. Nello specifico il prototipo Future Type ha una conformazione dell’abitacolo 2+1, con sedili contrapposti per favorire la socialità a bordo.
In attesa del 2040, il futuro di Coventry prende forma a passo spedito. Tant’è che per ogni linea di prodotto, sia essa a marchio Jaguar oppure Land Rover, verrà realizzata una variante completamente elettrica (la I-Pace ne è l’esempio più lampante). Una scelta di campo che segue le intenzioni di altri brand premium. A dimostrazione del fatto che l’elettrificazione sia sempre di più una questione di lusso e poco di massa. Una trend che alimenta la ricerca, e quindi l’autonomia della prossima generazione di vetture elettriche.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero