Ioniq sfida elettrica, ecco il modello in tre versioni a recupero d'energia

La Hyundai Ioniq ibrida
AMSTERDAM - Un solo nome per tre gemelle, uguali ma diverse, un’inedita triplice che lancia una duplice sfida. Si chiama Hyundai Ioniq ed è la prima auto progettata...

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AMSTERDAM - Un solo nome per tre gemelle, uguali ma diverse, un’inedita triplice che lancia una duplice sfida. Si chiama Hyundai Ioniq ed è la prima auto progettata per essere ibrida, ibrida plug-in ed elettrica, lanciando contemporaneamente un’offensiva tecnologica e di immagine verso Toyota Prius e a Nissan Leaf. La Ioniq nasce sulla stessa piattaforma della Kia Niro, fatta apposta per supportare tutte le sfumature dell’elettrificazione, e punta sulla massima efficienza. Lo dicono le forme della carrozzeria con un cx di 0,24 e la ricerca del miglior equilibrio tra resistenza e leggerezza, grazie alla scocca costruita per il 53% in acciai speciali e all’alluminio, utilizzato per cofano, portellone e alcuni componenti delle sospensioni. Quelle posteriori sono le raffinate multilink sulla versioni ibride e ad assale torcente sull’elettrica per fare spazio alla batteria di maggiori dimensioni, anche a scapito del bagagliaio che sulle prime due è da 443-1.505 litri sull’altra va da 350 a 1.410 litri.


Per tutte e tre la tecnologia per gli accumulatori è la stessa: polimeri di litio che, a differenza degli ioni di litio utilizzati da tutti gli altri costruttori, è allo stato solido e dunque garantisce sia più stabilità chimico-fisica sia più sicurezza in caso di incidente. E la convinzione dei coreani sta tutta nella garanzia: 8 anni o 200.000 km che si aggiunge a quella di 7 anni o 150.000 km valida per tutte le Kia. Le tre versioni della Ioniq hanno ovviamente qualche differenza visibile, ma si limita alla calandra (sigillata sulla full electric), ai cerchi e ai temi cromatici scelti per le finiture (blu sulle ibride e rame sull’altra). L’abitacolo è accogliente, in un’atmosfera di qualità e razionalità, ormai abituali sulle Hyundai, senza indugiare in soluzioni avveniristiche.
Anzi, la nota fondamentale è proprio l’elegante normalità mentre sull’elettrica c’è un guizzo in più: il tunnel centrale contraddistinto da un’ergonomia diversa, dai comandi della trasmissione a pulsanti e dal freno di stazionamento elettrico al posto dell’anacronistico pedale posizionato a sinistra. La tecnologia non sarà ostentata, ma è comunque abbondante.

Ci sono la ricarica wireless per il telefonino, il sistema infotelematico dotato di schermo a sfioramento da 8 pollici con Android Auto e Carplay, l’audio Infinity e la navigazione TomTom aggiornabile gratuitamente per 7 anni. Non manca nulla neppure in tema di sicurezza: 7 airbag, mantenimento attivo della corsia, sorveglianza dell’angolo cieco e del traffico trasversale in retromarcia, cruise control adattativo e frenata autonoma anche salvapedoni. La ibrida ha un sistema che mette insieme un 1,6 litri a iniezione diretta e ciclo Atkinson da 105 cv insieme ad un motore elettrico da 32 kW che è integrato nel cambio doppia frizione a 6 rapporti ed è alimentato da una batteria da 1,56 kWh di capacità. Con 141 cv e 265 Nm offre buone prestazioni (185 km/h, 0-100 km/h in 10,8 s.) e un consumo di 3,4 litri/100 km (79 g/km di CO2), ma soprattutto una guida facile e confortevole, resa intuitiva soprattutto dalla presenza di un cambio “vero”, che può essere usato da automatico o in sequenziale. La Ioniq Hybrid arriverà in autunno con un listino stimato in 25 mila euro e una gamma articolata in almeno due allestimenti, poi arriveranno le Ioniq alla spina

Un po’ più di birra dovrebbe avere la plug-in, attesa per la metà del 2017 e dotata di motore elettrico da 45 kW e di una batteria da 8,9 kWh che le consente di marciare ad emissioni zero per 50 km con emissioni medie di CO2 pari a 32 g/km. L’elettrica arriva invece per la fine dell’anno, ha un serbatoio “ionico” da 28 kWh che bastano per 280 km e possono essere riforniti a casa in un tempo che varia da 12 ore con la rete domestica alle 4,5 ore con la wallbox, oppure all’80% dalle colonnine rapide da 50 kW in 30 minuti o da 100 kW in 23 minuti.

 
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Il Messaggero