Infiniti, Goupille de Bouillè: «Il design è parte della nostra strategia di espansione»

L'Italia è il paese del design e della moda. Il paese giusto per un modello come Q30
SUNDERLAND - “Nel 2016 entriamo nel club europeo dei brand premium a doppia cifra”, sorride François Goupille de Bouillé, numero uno per l'Europa di...

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SUNDERLAND - “Nel 2016 entriamo nel club europeo dei brand premium a doppia cifra”, sorride François Goupille de Bouillé, numero uno per l'Europa di Infiniti. Il 53enne manager francese cresciuto in Ford e poi passato in Nissan prima di approdare a Infiniti (“come passano in fretta 28 anni”, confessa) spiega che dopo le tremila unità immatricolate nel 2014 nel Vecchio Continente, il 2015 verrà archiviato a quota 7.000. Ma non basta: “Siamo più piccoli di quello che vorremmo”, confessa. E l'Italia, con le sue oltre 300 unità vendute, è uno dei mercati chiave per la crescita.


“In Europa – dice Goupille de Bouillé – il primo mercato è il Regno Unito, poi c'è la Germania. Per il quarto posto se la giocano Francia e Italia. Per questo per noi l'Italia è una priorità. La rete di vendita salirà a dodici concessionari entro la fine del prossimo anno”.

...E l'obiettivo è corteggiare i clienti del segmento premium...

“Assolutamente. E da questo punto di vista ci sono mercati con numeri piccoli, ma in cui è particolarmente elevata l'incidenza dei modelli premium. Ad esempio in Austria (un solo dealer e meno di 30 auto immatricolate, ndr), Svizzera e Belgio”.

L'Italia è una priorità solo perché è un grande mercato?
“È un grande mercato, certo. Ma Q30 è un'auto di design. Anzi: il design fa parte della strategia. E l'Italia è il paese del design e della moda. Il paese giusto per un modello come Q30”.

Cercate clienti con una certa capacità di spesa, ma in Italia la crisi morde ancora.

“Ci sono due tipi di clienti nel segmento: quelli conservativi che già guidano modelli premium e quelli che per la prima volta acquistano un'auto di questo genere e sono spesso persone relativamente giovani ed in carriera. E noi non abbiamo intenzione di seguire la stessa strada di altri marchi: vogliamo uscire dai classicismi”.

A quali costruttori portate via più clienti?

“Nessuno in particolare: siamo trasversali. La nostra forza è nella differenza”.

Gli obiettivi per l'Europa?

“Attualmente abbiamo 72 concessionari, ma li vogliamo raddoppiare nel corso del prossimo anno, anche grazie agli Infiniti Service Center. Le vendite? Quelle le vogliamo moltiplicare, ma non farò cifre”.

Che auto farete nel futuro, anche elettriche?

“Noi dobbiamo offrire al mercato quello che il mercato chiede. Siamo in grado di essere flessibili. Inoltre, l'Alleanza di cui facciamo parte e la collaborazione con Daimler, che si espanderà anche in futuro, ci consente di attingere alle tecnologie che ci servono”.

L'auto Infiniti dei suoi sogni?
“Ce l'ho già (sorride, ndr). È dietro di me”.


Al di là del vetro, naturalmente, c'è una Q30.
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Il Messaggero