Incidenti stradali: 25% morti in UE per colpa dell’alcol. Fondazione Ania, anche in Italia uso etilometro che ferma l’auto

Un incidente stradale
ROMA - Ci 25mila morti sulle strade europee ogni anno, il 25% dovute alla guida in stato di ebbrezza e i rischi cominciano ben prima di essere ubriaco. L’etilometro...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA - Ci 25mila morti sulle strade europee ogni anno, il 25% dovute alla guida in stato di ebbrezza e i rischi cominciano ben prima di essere ubriaco. L’etilometro blocca-motore, che impedisce al veicolo di partire, è stato introdotto in alcuni Stati Ue, dove è richiesto per i conducenti cui è stato rilevato un tasso alcolemico elevato, e alcune compagnie di taxi e trasporti la installano in maniera volontaria. I risultati di questa tecnologia sono al centro di un incontro internazionale alla Stampa estera a Roma, promosso dalla Fondazione Ania per la sicurezza stradale e dall’European Transport Safety Council.


«La tecnologia può offrire un valido aiuto con i sistemi ‘alcohol lock’ e proponiamo di renderli obbligatori per i recidivi», spiega Umberto Guidoni, segretario generale della Fondazione Ania: «Abbiamo sollecitato l’obbligo come sanzione aggiuntiva a quelle già previste dal codice. Il settore assicurativo sta facendo una sperimentazione sugli autobus turistici con riscontri positivi, su 10 milioni di km testati non abbiamo avuto nessun autista risultato in stato d’ebbrezza. Ma è un dispositivo costoso, il cui prezzo si aggira intorno ai mille euro, e sollecitiamo le case produttrici ad abbassare i costi». I dati complessivi sugli incidenti stradali per il 2019 in Italia verranno rilasciati nelle prossime settimane, ma una prima stima semestrale indicherebbe un aumento del 1,3% di morti rispetti al dato del 2018, quando ci sono stati 9 morti al giorno.

«L’anno si è aperto con incidenti gravissimi. Dobbiamo dirlo con chiarezza: non si guida dopo aver assunto alcol, non ci sono vie di mezzo. Non è possibile affidare tutto alla sanzione, bisogna partire dalle scuole», afferma Giovanni Busacca, direttore del servizio di polizia stradale. Dal 2001 al 2018 si è passati da 7096 a 3334 morti: «la battaglia non è perduta, l’Italia ha lavorato», aggiunge Busacca, parlando a margine di un incontro europeo sulla sicurezza stradale alla Stampa Estera, organizzato dalla Fondazione Ania.


La media Ue è di 49 morti in incidente per milione di abitanti, in Italia è più alta, 55 morti, ma nel 2000 era quasi il doppio. Che succede mettendosi alla guida dopo aver bevuto? «A 0,2 di tasso alcolemico la capacità di distinguere i colori e la visione laterale si riducono. Pensate a cosa accade dopo. Una persona che trema non può mettersi al volante, non è possibile mettersi alla guida con una distorsione spazio-temporale», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero