ROMA - Le iscrizioni al registro delle auto storiche hanno vissuto un «aumento sproporzionato» negli ultimi anni, arrivando a 130mila l'anno rispetto alle poche migliaia di...
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Sticchi Damiani ha sottolineato che per la maggior parte si tratta di auto che vengono utilizzate quotidianamente sulle strade, con costi di esercizio bassissimi grazie alle agevolazioni fiscali e assicurative, ma alto inquinamento e perdita di gettito per l'erario, valutabile in circa 200 milioni l'anno. Dei circa quattro milioni di auto storiche, ha stimato, 800mila lo sono veramente. I restanti 3,2 milioni di veicoli sono solo automobili vecchie. Il presidente dell'Aci ha proposto due soluzioni per superare questa situazione.
Una è un filtro all'ingresso, una "lista chiusa annuale" con i modelli ritenuti meritevoli di essere classificati come storici. Per quelli già iscritti nel registro, invece, «che rappresentano un grosso pericolo per la sicurezza e la sostenibilità ambientale della circolazione stradale», Sticchi Damiani propone l'introduzione di incentivi specifici alla rottamazione, collegati all'acquisto di automobili nuove. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero