Il “mild hybrid” è per tutti, Panda lo rende accessibile e 500 anche glamour

La Fiat Panda Hybrid
Panda e 500, le due auto di maggior successo della Fiat, sono agli antipodi per vocazione: una è una citycar popolare, pratica, efficiente, funzionale, l’altra...

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Panda e 500, le due auto di maggior successo della Fiat, sono agli antipodi per vocazione: una è una citycar popolare, pratica, efficiente, funzionale, l’altra è una fun-car emozionale, con due sole portiere, decisamente più fashion, ricercata nello stile e nella capacità di fare status. Entrambe, però, sfruttano la medesima motorizzazione mild hybrid, la nuova frontiera dell’ecocompatibilità “scoperta” da Fiat all’inizio del 2020, quando è scattata la campagna di elettrificazione. Da allora le due “sorelle diverse” sono partite all’attacco del mercato divenendone ben presto protagoniste.



L’elemento che le accomuna è il 3 cilindri a benzina della famiglia Firefly, al quale si aggiunge il piccolo elettrico BSG (Belt integrated Starter Generator) da 12V collegato al motore termico tramite trasmissione a cinghia, con due funzioni: riavviare il propulsore base e ricaricare la batteria al litio in rilascio e frenata.
In queste fasi il BSG ricarica la batteria da 11 Ah che a sua volta permette di riavviare il motore termico dopo una fermata o assisterlo in accelerazione. Al di sotto dei 30 km/h il propulsore può anche essere spento lasciando che nella modalità “veleggiamento” la gestione della guida sia permessa dalla sola batteria al litio (fornita da Samsung). La potenza è di 70 cv, i consumi e le emissioni di CO2 sono abbattuti fino al 30% (tra 119 e 122 gr/km a seconda del modello), anche se – vale la pena ricordarlo – questa formula non consente di muoversi a emissioni zero neanche per un metro. 

Come già avveniva per le motorizzazioni tradizionali, i prezzi delle due auto sono abbastanza diversi (fra 13.900 e 16.300 la Panda; fra 15.500 e 18.500 la 500), ma entrambe possono usufruire degli incentivi statali, oltre che dei benefici fiscali e di circolazione nei centri urbani (in molti casi è possibile parcheggiare gratis e in alcune regioni c’è l’esenzione dal bollo per tre anni), per non dire delle campagne promozionali annunciate dalla casa madre e dalla rete dei concessionari. 

Le gamme prevedono allestimenti diversi, che caratterizzano le Panda City-Life, Sport e City Cross, e le 500 Cult, Connect, Dolcevita e Sport. A queste ultime – vale la pena ricordarlo – si aggiungono le versioni Cabrio delle mild-hybrid, con prezzi compresi tra 18.200 e 21.200 euro. L’accoglienza sul mercato delle prime citycar ibride italiane è stata buona e ha contribuito a tenere alta la domanda di entrambi i modelli: nel corso del disgraziatissimo 2020 segnato dalla pandemia le due citycar (da sempre leader del segmento in Europa) hanno raggiunto (anche con le motorizzazioni termiche e con le bifuel a metano) numeri di grande rilievo. Un dato su tutti: insieme hanno totalizzato la quota cumulata del 35,6%, crescendo singolarmente di oltre 3 punti percentuali. Per la Panda vale la pena sottolineare che nell’anno del suo 40mo anniversario è stata la vettura ibrida più venduta in Italia e ha raggiunto la miglior quota della sua storia - 17,8% in Europa, 47,8% in Italia - mentre la 500 ha realizzato il miglior market share di sempre fuori dall’Italia, pari al 19,3%.


È su queste basi che il programma va avanti spedito, con l’approvazione dei vertici di Stellantis e la prospettiva di tenere ben protetta l’occupazione negli stabilimenti di Pomigliano per Panda e di Tychy (Polonia) per 500. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero