24 Ore Le Mans, il giorno dei Giganti. Toyota a caccia del 1º trionfo punta allo scettro di Porsche

Un duello tra i bolidi Porsche e Toyota
ROMA - Ogni anno, nel weekend che apre le porte all’estate, si disputa in Francia la 24 Ore di Le Mans, la corsa automobilistica più importante e impegnativa del...

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ROMA - Ogni anno, nel weekend che apre le porte all’estate, si disputa in Francia la 24 Ore di Le Mans, la corsa automobilistica più importante e impegnativa del mondo. Nel nostro emisfero, quello Nord, sono le giornate con più luce. Per piloti, tecnici e meccanici, al lavoro da un anno con il sogno di centrare questo obiettivo, è il giorno più lungo: 24 ore durante le quali ogni secondo ha un valore prezioso. Per chi vince, oltre alla grande coppa e al Rolex d’oro, c’è l’onore eterno, almeno questo sostengono i protagonisti più grandi, sia che abbiano più volte vinto il trofeo sia che ancora sperino di farlo.


Una gara dal fascino unico che miscela in modo perfetto l’aspetto umano e quello tecnico, il business e lo sport, la velocità e la durata, l’innovazione e lo spettacolo. In uno scenario del genere, dove per salire sul gradino più alto del podio qualsiasi pilota rinuncerebbe al trofeo più prestigioso che ha in bacheca, anche di F1, quest’anno la battaglia si trasformerà in un autentico duello fra i due più grandi costruttori di auto. Gli unici al mondo in grado di vendere oltre 10 milioni di veicoli l’anno, il simbolo e l’orgoglio dei loro rispettivi paesi. Da una parte la tedesca Porsche (18 vittorie) del Volkswagen Group (in totale 39 trionfi), dall’altra la giapponese Toyota che in 18 partecipazioni non è ancora mai riuscita a vincere centrando 4 secondi posti, l’ultimo lo scorso anno con la beffa del giro finale. Abbiamo avuto il grande onore di poter ospitare sul nostro Speciale i punti di vista dei timonieri dei due Gruppi, Matthias Müller ceo di Volkswagen a Wolfsburg, e Akio Toyoda, presidente di Toyota a Nagoya, nonché nipote del fondatore dell’azienda.

Racconti bellissimi scritti appositamente per noi che vale la pena rileggere più volte perché, con una vista molto dall’alto, fanno capire come pochi altri lo spessore e il fascino di questa competizione che sicuramente non è solo sportiva. Toyoda e Müller, infatti, hanno una visione molto simile, non solo per quanto riguarda il rispetto e la stima per gli avversari. Per loro il motorsport, e in particolare la 24 Ore di Le Mans, non è solo entusiasmo, passione e marketing, è un banco di prova insostituibile per collaudare le innovazioni da applicare alle vetture stradali e quindi realizzare auto sempre migliori. Chi non corre resta indietro.

 
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Il Messaggero