Il debutto a Pechino della LeSee non fa dimenticare l'“elettrogate”

La nuova LeSee, una elegante berlina elettrica a guida autonoma
PECHINO - Il futuro delle auto e dei veicoli commerciali elettrici in Cina potrebbe essere fortemente condizionato dallo scandalo della produzione "gonfiata" negli...

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PECHINO - Il futuro delle auto e dei veicoli commerciali elettrici in Cina potrebbe essere fortemente condizionato dallo scandalo della produzione "gonfiata" negli ultimi mesi del 2015, prima della fine di una tranche di generosi contributi del Governo ai costruttori di EV e di ibridi. Ad Auto China, il Salone internazionale che si svolge a Pechino non si parla che di questo, soprattutto negli stand - da quello della Tesla fino al più piccolo produttore locale di furgoni elettrici - in cui i sistemi di propulsione alternativa sono l'elemento trainante. Come riporta Bloomberg, attorno a questo "elettrogate" sono già state avviate diverse inchieste dato che i contributi per EV e ibridi - circa 2,3 miliardi di dollari erogati dal 2009 - sono arrivati non solo dal Governo centrale. Il dubbio è che una parte di questa massa di denaro sia finita nelle mani di produttori poco onesti, che sono stati in grado di falsificare i consuntivi sul numero di unità elettriche e ibride fabbricate. E le indagini puntano dunque ad accertare se oltre alla 'truffa' di fine 2015 anche per gli anni precedenti sia possibile stanare chi ha ingannato il Governo.


Anche se l'ambizioso piano dell'amministrazione del Presidente cinese Xi Jinping - che entro il 2020 vuole portare su strada 5 milioni di veicoli mossi da energie alternative o completamente elettrici o, ancora, ibridi plug-in - resta valido, secondo molti osservatori, già prima di quella data i sussidi potrebbero essere radicalmente ridimensionati. ''Il cattivo denaro scaccerà quello buono - ha detto John Zeng, analista di LMC Automotive di Shanghai - e ciò che sta accadendo è che poche mele marce stanno andando a rovinare tutto il settore''. I piani di espansione in quel mercato dei maggiori player cinesi del mercato elettrico e ibrido plug in, come Byd, o dei big mondiali come Tesla potrebbero dunque essere ridimensionati a meno che non intervenga anche un radicale mutamento nella domanda del mercato, magari con la complicità della diffusione dei modelli a guida autonoma.

E' proprio su questa visione a medio termine che punta Jia Yueting, il miliardario cinese re della Tv e degli smartphone che molti hanno definito il nuovo Elon Musk non solo per l'ampia disponibilità di denaro ma anche per la sua creatività imprenditoriale. Yueting ha portato ad Auto China la nuova LeSee, una elegante berlina elettrica a guida autonoma (in precedenza era stata battezzata LeCar, ma probabilmente il nome appartiene ancora alla Renault che lo utilizzava per la R5 venduta negli Usa) che è il primo prodotto di una delle sue aziende, la LeEco, in cui ha investito per il momento 1,2 miliardi di dollari. Della LeSee non si conoscono i dettagli tecnici - qualcuno azzarda una velocità massima di 210 km/h e un'autonomia paragonabile a quella della Tesla - ma è certo che nei programmi di Yueting il veicolo rappresenta solo un nuovo tipo di "mezzo" da incorporare nel suo network di distribuzione di film, programmi d'intrattenimento e videogiochi per allargare l'audience ai milioni di automobilisti che in Cina, come in tanti altri luoghi della terra, passano ore negli ingorghi stradali.

 
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Il Messaggero