Il Consiglio Mondiale della FIA modifica il regolamento sportivo del Mondiale F1

Lo stemma della FIA
Il regolamento sportivo 2020 di Formula 1 viene rivisto per rispondere alle implicazioni del Coronavirus: come approvato dal Consiglio Mondiale della FIA, è stato...

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Il regolamento sportivo 2020 di Formula 1 viene rivisto per rispondere alle implicazioni del Coronavirus: come approvato dal Consiglio Mondiale della FIA, è stato innanzitutto reso più agile il processo decisionale in questa fase di emergenza. Per alcuni cambiamenti (come il format dei weekend) basterà il 60 per cento dei team favorevoli, invece dell'unanimità, e il calendario della stagione potrà essere modificato senza essere messo ai voti. Il regime di "pausa estiva" imposto alle squadre viene allargato anche ai motoristi: non solo la Honda, presente in griglia solo come fornitore di Red Bull e AlphaTauri, ma anche ai reparti dedicati di Ferrari, Mercedes e Renault che in precedenza non erano soggetti allo stop obbligatorio di agosto. Per contenere i costi, già da domenica 28 marzo e fino al prossimo febbraio è vietato qualsiasi lavoro di sviluppo aerodinamico sui progetti 2022, quelli che vedranno l'introduzione dell'effetto suolo e una profonda rivoluzione delle monoposto, inizialmente fissata per il 2021.


Un campionato 2020 più breve, rispetto alle 22 tappe pensate in origine, porterà anche a eventuali riduzioni sul numero di componenti della power unit: sotto i 14 GP totali ci sarà ad esempio il limite di 2 motori termici, 2 turbocompressori, 2 sistemi di recupero dell'energia termica (MGU-H) e di quella cinetica (MGU-K), e 2 centraline elettroniche. In questo modo sarà scongiurata l'adozione di pezzi "estremizzati", vista la minore vita utile che verrebbe richiesta. Modificate anche le normative sui test: in quello che sarà il circuito sede dell'ultimo round, è ammessa la possibilità di organizzare una singola giornata invece di 3, e dovrà essere dedicata esclusivamente ai rookies. Rispetto al solito, le scuderie potranno però schierare in contemporanea due monoposto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero