LISBONA - L’Anti-Tesla è già tra noi. La nuova Jaguar I-Pace è la prima auto elettrica europea di lusso che arriva sul mercato italiano. Pronta,...
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In Jaguar vanno fieri di aver disegnato l’I-Pace da zero, senza compromessi. Questo ha permesso ai progettisti grande libertà creativa per sfruttare al massimo i vantaggi intrinsechi di un’auto completamente elettrica. Lunga 4,68 metri, l’I-Pace ha un muso molto corto, tanto non deve ospitare un motore termico, un tetto curvilineo che le conferisce un aspetto vagamente coupé e un abitacolo avanzato verso le ruote anteriori. Questa scelta è stata fatta anche per allungare al massimo l’interasse, cioé la distanza fra le ruote anteriori e quelle posteriori fino a quasi tre metri, e ricavare così un abitacolo molto spazioso. E le batterie dove sono? Sul pianale, come ha fatto scuola Tesla. La piattaforma inferiore dell’auto è un’unica immensa batteria che va dalle ruote anteriori a quelle posteriori. Ospita 32 celle di accumulatori agli ioni di litio per complessivi 90 kWh. Questo enorme pianale-batteria in pezzo unico pesa circa 650 chili, vale a dire quasi un terzo dell’intera automobile. Aver collocato la batteria nel pianale è un grande vantaggio. Perché i progettisti spostando una ingente massa a pochi centimetri da terra, hanno migliorato la stabilità e la maneggevolezza dell’auto in marcia.
Tutti quelli che guidano uno Sport Utility, infatti, si saranno accorti che i Suv hanno una fastidiosa tendenza a oscillare nelle curve proprio perché questo tipo di auto ha il baricentro più in alto rispetto a una tradizionale berlina. La I-Pace non soffre di questo problema perché portando così vicino al suolo il peso delle batterie, si abbassa il baricentro dell’auto favorendo stabilità e direzionalità in curva. Per dimostrarlo anche agli scettici, la Jaguar ha organizzato un test di guida in un ambiente severo: sull’autodromo portoghese di Portimao. Fra lunghi rettifili, impegnative curve in contropendenza ed esse in discesa che avrebbero messo in crisi qualsiasi Suv, la I-Pace ha dimostrato invece una stabilità impressionante, comportandosi con la stessa naturalezza di una granturismo sportiva.
La I-Pace, con i suoi due motori elettrici sincroni (uno aziona le ruote anteriori e uno le posteriori) eroga 400 cavalli complessivi e ben 696 Nm di coppia. L’accelerazione è impressionante: ti schiaccia al sedile e lo 0-100 km/h viene coperto in 4,8 secondi. La velocità invece è autolimitata a 200 km/h. Quando si parla di auto elettriche, però, l’attenzione corre soprattutto all’autonomia ed ai tempi di ricarica. I progettisti Jaguar hanno escogitato tutta una serie di accorgimenti per prolungare l’autonomia della carica di corrente; addirittura la I-Pace ha un sistema di raffinati condotti d’aria sul muso controllati da deflettori mobili, per raffreddare le batterie che altrimenti, surriscaldandosi, perderebbero di capacità. La Jaguar dichiara per l’I-Pace un’autonomia teorica di 480 km. Noi alla prova pratica, usando il piede leggero, abbiamo raggiunto quasi 400 km; però mai come in questo caso vale la regola che affondando con decisione il piede su gas l’autonomia crolla. E la ricarica? Qui non ci sono magìe, è pura matematica.
Per comprendere i tempi di ricarica di un’elettrica basta una banale divisione: i kilowatt della batterie diviso per i kW forniti dal caricabatterie. Nel caso della I-Pace, per ricaricare gli accumulatori da 90 kWh con il wall box da 7 kW fornito da Jaguar servono più di 12 ore (90 diviso 7). Ma quanti di noi possono disporre di 7 kW a casa propria per l’I-Pace (escludendo altri usi)? Per cui la soluzione più comoda e rapida sarà di ricaricare la I-Pace alle stazioni rapide, come quelle che Jaguar sta allestendo presso i propri concessionari. Dove, con apparecchi di ricarica veloce da 100 kW a corrente continua, bastano 40 minuti per portare gli accumulatori all’80% della capacità. L’I-Pace è disponibile in tre allestimenti: S, SE e HSE e i prezzi partono da 79.790 euro.
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Il Messaggero