MARMARIS – La Hyundai continua a guidare il Rally di Turchia, quinta delle sette prove del rimaneggiato Fia World Rally Championship. Dopo le prime due cronometrate di...
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Il transalpino era balzato in vetta in mattinata, ma con oltre mezzo minuto di ritardo accumulato nella prima frazione del pomeriggio ha dovuto cedere la leadership a Neuville. Il pilota della scuderia coreana ha amministrato saggiamente l'ampio margine, incrementato fino a 33,2 secondi. Che è poi lo stesso ritardo che accusa anche Loeb, che era scivolato dalla prima alla quarta piazza. Il “cannibale” è secondo ex aequo con Ogier. La i20 coupé di Ott Tänak ha avuto problemi allo sterzo: l'estone rientrerà per le ultime quattro cronometrate di domenica, ma correrà solo per i punti del power stage visto che viaggia ad oltre un'ora da Neuville.
Le spalle di Ogier sono coperte da Elfyn Evans e da Kalle Rovanperä con le altre due Yaris, che sono quarta e quinta. Il britannico ha poco meno di mezzo minuto dal francese ed ha il finnico a 18 secondi. Poi è la volta delle tre Ford Fiesta guidate da Teemu Suninen (a 1:35 dal leader), da Esapekka Lappi (a 53'' dal compagno di squadra) e Gus Greensmith (staccato di 47 secondi).
Con la quarta Hyundai, il francese Pierre-Louis Loubet è nono, a oltre 4 minuti e 20 secondi dalla i20 che è in testa alla gara. Il primo del Wrc2 è il polacco Kajetan Kajetanowicz al volante di una Skoda Fabia evo: è decimo a 1:51,1 dal transalpino. Domenica sono in programma le ultime quattro cronometrate per un totale di quasi 89 chilometri. Malgrado il vantaggio, Neuville non si sente affatto sicuro: «Sono previsti gli stage più tosti del rally (due passaggi sulla Cetibeli da oltre 38 chilometri ciascuna, ndr)», ha avvertito. «Dobbiamo evitare forature e ogni tipo di danno alla macchina – ha concluso il belga – ma dobbiamo continuare ad essere veloci. Basta vedere quello che ha fatto Ogier: ha bucato, ma ha continuato a spingere ed è sempre secondo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero