Hamilton: «Ferrari è una vera passione, i suoi tifosi hanno un'energia unica»

Lewis Hamilton con i capelli biondi
MONZA - Monza il giorno dopo. Impossibile non restare colpiti da una marea rossa che può anche finire in discussione per questioni di business, ma resta inimitabile per passione...

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MONZA - Monza il giorno dopo. Impossibile non restare colpiti da una marea rossa che può anche finire in discussione per questioni di business, ma resta inimitabile per passione sportiva. Un rosso Ferrari che tenta chiunque, anche il Campione del mondo in carica e vincitore dell'edizione 2015 del Gran Premio d'Italia:

«Se ho provato ammirazione vedendo dal podio l'amore e la passione che i tifosi italiani hanno per la Ferrari ? Non si vede altrove. Si vede che la Ferrari scorre nelle loro vene, è come il Dna. In Italia nascono con la maglia rossa come Superman con la sua tuta».

Hamilton non ha fatto paragoni fra il pubblico inglese e quello italiano («Hanno un'energia di tipo diverso») ma ha ribadito la sua difesa di Monza, dove ieri ha vinto ed è stato fischiato: «Non si può sacrificare Monza. È importante mantenere le corse storiche: dove c'è storia c'è passione e non si può fare a meno del rettilineo di Monza invaso dai tifosi alla premiazione».


Dopo aver dominato a Monza e raddoppiato il vantaggio in classifica, su Rosberg, Lewis Hamilton professa umiltà e non si sente in tasca il terzo titolo, con cui eguaglierebbe il suo idolo Ayrton Senna. «Lo guardavo da piccolo, è un onore essere vicino a eguagliare i suoi Mondiali, aver solo un Gp vinto in meno dei suoi 41. Ma io voglio andare oltre - ha spiegato il campione del mondo della Mercedes. Comunque questa stagione non è chiusa e devo continuare a correre con la stessa mentalità. L'obiettivo è vincere ogni gara e le Ferrari nell'ultima hanno fatto passi avanti, in qualifica e in corsa».

La definizione di "Valentino Rossi della Formula" coniata per lui da Bernie Ecclestone non gli dispiace, e non è detto che a fine carriera possa cimentarsi sulle due ruote. «Lo prendo come un complimento. Rossi è già leggendario, essere paragonato a lui non è male».


«Decisamente ho altri tre anni di contratto con la Mercedes e poi vedrò. Voglio correre finchè mi diverto, e poi ci sono solo venti posti e stanno arrivando molti giovani piloti. Fermarmi sarà uno choc».



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Il Messaggero