Green Deal, Starace: «Innovazione benzina della Circular Economy. Puntare su car sharing e seconda vita batterie»

Francesco Starace, ad di Enel
MILANO - «L’innovazione è benzina per l’economia circolare, e lo sforzo di Enel è mettere insieme innovazione e sostenibilità»...

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MILANO - «L’innovazione è benzina per l’economia circolare, e lo sforzo di Enel è mettere insieme innovazione e sostenibilità» commenta Francesco Starace ad di Enel presentando lo studio sulla Circular Economy insieme a Valerio De Molli e Francesco Venturini, ad di EnelX e ricorda che «si possono trovare risposte semplici e strategie vincenti». Alcuni esempi pratici, come la "seconda vità delle batterie".


La chiusura del ciclo per le batterie consentirebbe una riduzione del 51% dell’impatto ambientale del loro processo produttivo. Basterebbe più attenzione quando si comprano i grandi elettrodomestici, i considerando che in Europa le famiglie hanno più lavatrici che automobili. Sostituendo cinque lavatrici da 2.000 cicli con una da 10.000 cicli si risparmiano quasi 180 kg di acciaio e oltre 2,5 tonnellate di CO2 e con i contatori intelligenti circolari (Enel ha avviato la sostituzione degli smart meter di prima generazione con i nuovi di seconda generazione) la cui produzione emette il 6% di CO2 in meno.

 La sostituzione di 10 milioni di generatori di prima generazione con i nuovi contatori circular meters comporta circa 1.200 tonnellate di rifiuti in meno. Enel ha anche creato una società per il recupero e la riconversione di aree e strutture inutilizzate adiacenti a centrali elettriche da destinare a deposito doganale per logistica, movimentazione e stoccaggio di merci, aprendo la strada a significativi vantaggi ambientali grazie all’estensione della vita di aree dismesse, riducendo in questo modo il consumo di suolo.


La sharing economy è un altro pilastro «secondo alcune previsioni entro il 2025 il settore farà registrare ricavi per 335 miliardi di dollari a livello globale, quando nel 2014 si stimava che avrebbe raggiunto solo 15 miliardi di dollari» sottolineano gli autori dello studio. Ô stato calcolato che un veicolo passeggeri condiviso ha il potenziale di sostituire da 4 a 13 autovetture personali,. Considerando gli incrementi nelle vendite di nuove automobili per le flotte di car-sharing e l’aumento del grado di utilizzo delle auto condivise, le emissioni di CO2 potrebbero essere ridotte di circa 40-140 kg per conducente all’anno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero