Governo ha già deciso, accise su diesel aumenteranno. UP: «Diciamo le cose come stanno, automobilista pagherà di più»

Un rifornimento di diesel
ROMA - «Il governo ha già deciso. Mi sembra, dalle parole del ministro Costa, che una decisione sia già stata presa, dicendo che esistono i 19 miliardi. I 19...

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ROMA - «Il governo ha già deciso. Mi sembra, dalle parole del ministro Costa, che una decisione sia già stata presa, dicendo che esistono i 19 miliardi. I 19 miliardi di sussidi non esistono, non vengono pagati. Chi utilizza i sussidi non li paga quei 19 miliardi, quindi è evidente che quando verranno pagati con la cancellazione dei sussidi, ci sarà un aumento delle accise». Lo ha sottolineato il presidente dell’Unione petrolifera, Claudio Spinaci parlando a Radio 24 dell’ipotesi di revisione dei Sussidi ambientalmente dannosi attraverso l’adeguamento delle accise sul gasolio (oggi ridotte) a quelle della benzina. «Vorrei che si dicessero le cose come stanno - ha aggiunto - l’automobilista diesel pagherà di più il gasolio».


«Il livello della tassazione dei carburanti in Italia è già il più alto d’Europa, non c’è spazio» per agire su questo fronte, ha aggiunto Spinaci, spiegando che le motivazioni per un incremento delle accise sui diesel «sono assolutamente superate» visto che le ultime generazioni di Euro 6 sono «praticamente ad emissioni zero». Secondo l’Unione petrolifera quindi la misura più efficace per ottenere miglioramenti ambientali resta piuttosto quella di favorire il rinnovo del parco circolante, sostituendo i veicoli più vecchi ed inquinanti con veicoli a basse emissioni indipendentemente dalla loro alimentazione senza penalizzare il consumatore finale per il carburante utilizzato.

L’Up rileva infatti che condizionare la rottamazione dei veicoli più vecchi all’acquisto di un auto elettrica, è un meccanismo che consentirebbe, almeno nei prossimi 4-5 anni (quando servirà il massimo sforzo di miglioramento), di incentivare la rottamazione solo di qualche centinaia di migliaia di veicoli, un numero «assolutamente irrisorio» rispetto ai 14 milioni di veicoli ante Euro 4 in circolazione che andrebbero eliminati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero