Giugiaro, non solo auto: dalla pasta, all'acqua, all'aceto balsamico

Giorgietto Giugiaro realizza un dipinto per il suo paese
TORINO - Non solo automobili per Giorgetto Giugiaro, perché il suo tratto ha caratterizzato anche diversi prodotti culto dell’agroalimentare made in Italy, a partire...

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TORINO - Non solo automobili per Giorgetto Giugiaro, perché il suo tratto ha caratterizzato anche diversi prodotti culto dell’agroalimentare made in Italy, a partire dalla famosa boccetta dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, diventata il simbolo di questa eccellenza in tutto il mondo. Ma con il suo estro ha dato anche una inedita forma all’acqua con le bottiglie con le gocce e, passando alla pasta, ha dato vita al maccherone Marille. Il Consorzio dell’Aceto balsamico nel 2016 ha festeggiato il suo 125/o compleanno con un’edizione limitata di 100 ml, in una preziosa bottiglia firmata dal guru del design italiano.


Ed è così che nasce l’inconfondibile ampolla a forma sferica con base rettangolare in vetro massiccio, calda e suadente, diventata obbligatoria per tutti i produttori del Consorzio, come previsto dalle Norme del Disciplinare di Produzione. Giugiaro è stato poi il primo designer a firmare una bottiglia d’acqua, rendendo omaggio alla sua terra di origine. Ha realizzato due bottiglie di Acqua S. Bernardo del cuneese “Gocce 1994” e “Gocce 2008” il suo restyling. Bella da vedere, da toccare e da servire, ha una veste stilistica e grafica caratterizzata dalle gocce disegnate sulla superficie, 88 nella prima versione, che diventano 105, fin quasi a toccare l’etichetta.

Risalgono, invece, al 1984 le Marille, il formato di pasta disegnato per la Voiello. Ispirata alla sezione di una guarnizione di un vecchio prodotto industriale, il maccherone ha delle rigature all’interno per raccogliere e non assorbire i condimenti, definito non a caso un capolavoro di ingegneria culinaria. Inventare una pasta di tre centimetri, aveva confessato il designer, gli era costato più tempo che pensare ad un’automobile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero