Giorgetti: «Incentivi auto in ritardo per colpa di altri ministeri». Domani Tavares incontra i sindacati a Torino su piano Stellantis

il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti
TORINO - Per varare gli incentivi manca ancora il via libera dei ministeri dell’Economia, della Mobilità sostenibile e della Transizione Ecologica. E questo ritardo...

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TORINO - Per varare gli incentivi manca ancora il via libera dei ministeri dell’Economia, della Mobilità sostenibile e della Transizione Ecologica. E questo ritardo fa male al mercato. È polemico il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento da remoto al Vtm, evento sulla mobilità innovativa alle Ogr di Torino. Sempre a Torino l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, domani incontrerà i sindacati che da tempo sollecitano un confronto sul piano strategico. «È molto importante che Stellantis continui a credere nell’Italia. C’è una grande collaborazione che stiamo cercando di portare avanti, come dimostrano gli investimenti a Termoli. Senza una grande casa che garantisce una produzione nazionale diventa difficile sostenere tutta la filiera», dice Giorgetti. Per gli incentivi il Mise «già da due settimane ha mandato la proposta agli altri ministri. Il ministro dello Sviluppo economico propone, ma devono essere d’accordo i ministeri dell’Economia e della Mobilità sostenibile. Purtroppo i concerti non sono ancora arrivati», spiega Giorgetti.

«Sono dispiaciuto per questi ritardi ma stiamo lavorando per la riconversione industriale dell’automotive e per la realizzazione di incentivi che coinvolgano non solo le auto elettriche, ma anche altre tipologie non inquinanti. Il mercato è in apnea e gli acquirenti sono in attesa, è nostro dovere dare risposte il prima possibile. Auspico che entro la settimana si riesca a trovare la condivisione da parte di tutti i ministri coinvolti». Giorgetti sottolinea l’attenzione del Mise al settore: «Finalmente l’automotive è entrata nella scena politica. Per tanti mesi ho cercato di fare capire come sia centrale perché qui convergono le due grandi rivoluzioni che sono anche i pilastri del Pnrr, la rivoluzione digitale e quella ambientale, energetica. Credo che sia importante concentrarsi su quella che è la spina dorsale e industriale del Paese».

Il ministro ha aggiunto che «purtroppo in Italia si costruiscono molte meno auto del passato, metà della Francia, un quarto della Spagna, un settimo della Germania, ma esiste una filiera molto consolidata. È su questo che dobbiamo riflettere». «Per vincere l sfida tecnologica - conclude Giorgetti - dobbiamo avere lo Stato che mette a disposizione, come hanno fatto anche tutti gli altri governi europei, risorse importante. Ma gli imprenditori devono accettare le sfide e riuscire, con l’aiuto dello Stato, a vincerle».

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Il Messaggero