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VALENCIA - «Un titolo mondiale è sempre importante, c’è poco da dire: oggi Bagnaia ha gareggiato con intelligenza, perché doveva soprattutto arrivare in fondo e contemporaneamente controllare Quartararo, che era obbligato a vincere. Ha corso con la testa e con intelligenza, accontentandosi del titolo mondiale, più che della vittoria». Così il pluridecorato Giacomo Agostini, ultimo pilota italiano ad avere conquistato un titolo iridato nella Classe regina a bordo di una moto italiana (nel 1972, in sella a una MV Agusta), parlando del trionfo di "Pecco" Bagnaia su Ducati a Valencia. «Ha fatto bene a non farsi prendere mano - aggiunge -.
Ha iniziato la stagione con qualche difficoltà ma, da metà stagione in poi, ha guidato con la testa, superando le difficoltà iniziali. È stato protagonista di una grande rimonta, ha guidato bene e ha meritato il titolo. Quartararo, nonostante avesse una moto forse inferiore alla Ducati, ha guidato anche lui alla grande». «Bagnaia è un pò come me nelle messe a punto delle moto, ha qualcosa che mi somiglia: lui quando prova, prova, studia, prepara la gara. Del resto le prove servono per questo e lui è uno che lavora tantissimo sulla moto - fa notare Agostini -. Portare una moto al 100% in gara è un grande pregio. È un pilota sobrio, ha una vita davanti, è sulla strada giusta e sicuramente potrà ripetersi».
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