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BERLINO - La mobilità è uno dei punti critici nel negoziato che la coalizione di Governo sta portando avanti per arrivare a quel dettagliato programma che - com’è d’abitudine a Berlino - diventerà il documento da rispettare in ogni punto. Ci stanno lavorando segretamente, riferisce il quotidiano Suddeutsche Zeitung, i dodici negoziatori del Coalition Working Group 7 intitolato ‘Mobility’ e di cui fanno perte il ministro dell’Economia e dei Trasporti del Saarland Anke Rehlinger (SPD), il leader del Partito dei Verdi Anton Hofreiter e il politico dei trasporti del Partito Liberal Democratico (FDP) Oliver Luksic. Il problema, sottolinea il quotidiano, che le emissioni del traffico devono essere quasi dimezzati entro il 2030, cosa che - a grandi linee - potrebbe essere ottenuta raddoppiando In un decennio il numero dei tedeschi che viaggia n treno e facendo in modo che milioni di automobilisti che posseggono modelli diesel acquistino auto elettriche.
I negoziatori hanno solo dodici giorni per scrivere uno dei capitoli più difficili dei programma di Governo, non solo perché agli obiettivi tecnicamente difficili da raggiungere per una mobilità che salvaguardi il clima si aggiungono i problemi degli errori nella precedente politica ambientale.
Una delle soluzioni potrebbe essere il pedaggio per i camion esteso anche ai veicoli più piccoli da 3,5 tonnellate (finora è dovuto solo da quelli oltre le 7,5 tonnellate) e comprendendo anche gli autobus a lunga percorrenza, cosa che gli ambientalisti chiedono da anni. Nel complesso, tali cambiamenti darebbero al futuro Governo un miliardo di euro all’anno in ulteriore margine di manovra a lungo termine e se al pedaggio per autocarri si aggiungesse un’altra sovrattassa legata alla CO2, si genererebbe addirittura un reddito di due miliardi di euro. Ma questo non basta per i grandi progetti di ristrutturazione ed ecco arrivare ipotesi di tagli al bonus per le auto elettriche fino a 6.000 euro per veicolo e di un azzeramento per gli ibridi plug-in.
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