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BERLINO – L'imminente esclusione delle auto elettriche aziendali (+51,2% pari al 69,3% del totale del mercato) dai finanziamenti pubblici ha fatto lievitare le immatricolazioni e abbassare le emissioni. In agosto in Germania sono state consegnate 273.417 macchine nuove, ossia il 37,3% in più rispetto allo stesso mese del 2022. La crescita da inizio anno è passata al 16,5% con oltre 1,913 milioni di auto immatricolate. La quota delle elettrificate ha raggiunto il 57,5%. I volumi dei soli modelli a zero emissioni sono schizzati del 171% con quasi un terzo di quota complessiva: 31,7% (86.649 esemplari) contro il 27,6% di quelli delle macchine a benzina. Il dato di settembre, quando i bonus resteranno in vigore per i soli privati, dovrebbe consentire di capire quanto sia “drogato” il mercato tedesco.
Lo scorso mese, grazie alla spinta “alternativa”, le vendite hanno raggiunto un picco superiore dell'8% a quello medio degli anni compresi fra il 2015 e il 2019, ossia prima di pandemia, carenza di microchip e guerra.
Polestar, il marchio di Volvo Cars della galassia Geely, ha venduto altre 754 auto (quasi 5.000 finora nel 2023): +213% nel mese e +83% nell'anno. Anche la MG, marchio britannico di proprietà della Saic, ha fatto registrare un aumento significativo: +176% nel mese e +146% nel 2023 con 14.100 auto immatricolate e una quota dello 0,7%). In agosto sono andate in tripla cifra anche Jeep (+225 e 0,8% di penetrazione, ma -0,4% nell'anno) e Lexus (+176% con lo 0,2% in agosto). Bene anche tre marchi asiatici: Suzuki (+174% con l'1% di share e +81% nel 2023), Ssangyong (+133%) e Subaru (+122,5%). Tesla ha avuto una insolita progressione inferiore al mercato (+30,5%), ma nel 2023 continua a correre con una quota del 2,5% (quasi 47.200 immatricolazioni) e una crescita del 91%.
Meglio del costruttore americano, almeno percentualmente, oltre alle già citate Nio e MG, fa anche Lotus (altra controllata di Geely) con un +121% (ma appena 208 auto). Alfa Romeo resiste sopra il 100% (+105% con poco più di 4.200 unità targate), mentre fra i marchi con quote “rilevanti” perdono terreno Mitsubishi (-50,6%) e Honda (-21,3%). In agosto Seat (grazie alla spinta di Cupra) ha raggiunto la stessa quota di Skoda (5,3%), che per una sessantina di auto resta il primo marchio estero: nell'anno, la casa della Repubblica Ceca è ancora nettamente davanti con il 5,8% di penetrazione (il costruttore spagnolo è al 4,6%).
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