GB, associazione produttori auto chiede interventi a governo Sunak per incentivare transizione green

Il primo ministro inglese Rishi Sunak
LONDRA - «Le carote muovono i mercati più velocemente dei bastoni». Con questa affermazione Mike Hawes, amministratore delegato della britannica Society of...

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LONDRA - «Le carote muovono i mercati più velocemente dei bastoni». Con questa affermazione Mike Hawes, amministratore delegato della britannica Society of Motor Manufacturers and Traders (Smmt) ha preso una netta posizione nei confronti della decisione del primo ministro Rishi Sunak di spostare al 2035 lo stop delle vendite delle auto con motori benzina e diesel perché «l’impegno dell’industria automobilistica nei confronti un mercato di auto e furgoni nuovi a zero emissioni rimane invariato» ma per puntare all’obiettivo Zero CO2 «i consumatori hanno bisogno di essere incoraggiati a farlo. E comprare più che mai». Per Hawes l’annuncio del Governo britannico «deve essere accompagnato da un pacchetto di incentivi e di misure efficaci per accelerare le infrastrutture di ricarica e dare ai consumatori la fiducia necessaria per passare all’elettrico».

La Society of Motor Manufacturers and Traders sostiene gli interessi dell’industria automobilistica britannica in patria e all’estero, promuovendo l’industria presso il Governo, le parti interessate e i media. Nella nota relativa allo spostamento dello stop ai modelli Ice, Smmt sottolinea che l’industria automobilistica è una parte vitale dell’economia del Regno Unito ed è parte integrante del sostegno alla realizzazione dei programmi per la riduzione e l’azzeramento delle emissioni di CO2 ed anche per il progresso globale del Paese. Il comparto automobilistico contribuisce con un fatturato di 78 miliardi di sterline all’economia della Gran Bretagna e genera esportazioni per un valore di 94 miliardi. Il settore investe globalmente circa 3 miliardi ogni anno in ricerca e sviluppo e occupa oltre 208.000 persone a cui si aggiungono le 800.000 dell’indotto.

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Il Messaggero