FE, tecnologia italiana sulle monoposto Gen3, dal telaio Dallara ai freni Brembo

Una Maserati FE durante i test invernali con gli pneumatici fumanti
CITTÀ DEL MESSICO – L'era delle monoposto Gen3, anticipate la scorsa primavera allo Yacht Club Montecarlo alla vigilia dell'ePrix del Principato, comincia...

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CITTÀ DEL MESSICO – L'era delle monoposto Gen3, anticipate la scorsa primavera allo Yacht Club Montecarlo alla vigilia dell'ePrix del Principato, comincia ufficialmente in Messico. Le vetture sono uguali per tutti i costruttori, sette quelli riconosciuti dalla Fia - Ds, Maserati, Nio, Mahindra, Jaguar, Porsche e Nissan – che le possono poi fornire alle altre scuderie. La Avalanche Andretti è cliente di Porsche, le Envision di Jaguar, la McLaren di Nissan e la Abt Cupra di Mahindra. Gli interventi delle case sono pochi e relativi, perché la Formula E vuole evitare l'esplosione dei costi.

La Formula E ha confermato alla Spark Racing Technologies il mandato per lo sviluppo delle nuove monoposto con le quali sono state mandate in pensione le Srt05e. La società francese si occupa del telaio e fornisce gli assi anteriori, mentre la Williams Advanced Engineering procura le batterie, tra l'altro con componenti prodotti dalla Lucid Motors, che pubblicizza l'operazione nei propri showroom.

Anche nelle Gen3 c'è sempre parecchia Italia, che comincia a venire rappresentata sempre meglio nella Formula E dopo l'ingresso di un marchio come Maserati. Anche se tra i nomi delle aziende più ricorrenti c'erano quelle di Enel X, partner del campionato, e di Geox, sponsor per due stagioni della Dragon Racing, fra le società coinvolte ci sono Dallara e Brembo. La Dallara è specializzata proprio nello sviluppo dei telai per le auto a competizione e fa parte della “famiglia” del circuito elettrico sin dalla prima stagione, quella pionieristica del 2014/2015, quando li aveva disegnati.

Per il quinto campionato consecutivo è italiano anche l’impianto frenante, quasi inevitabilmente fornito dalla bergamasca Brembo, impegnata anche in Formula 1 e nel MotoGp. I dischi anteriori in carbonio hanno uno spessore di 18 millimetri e un diametro di 258 con pastiglie in carbonio e pinza a 4 pistoni ossidata in alluminio. A differenza di quello montato sulle Gen2, il nuovo disco è pieno e senza fori rispetto. Il nuovo sistema frenante è più piccolo e più leggero di oltre mezzo chilogrammo per ciascuna ruota. Le nuovo monoposto montano anche il Bbw (Brake by Wire), la tecnologia elettromeccanica che gestisce la frenata variando istantaneamente il contributo del freno dissipativo e garantisce il corretto bilanciamento di frenata.

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Il Messaggero