New York, sabato il primo dei due EPrix. Mortara (Venturi), Vergne (Ds), Vandoorne (Mercedes) ed Evans (Jaguar) in corsa per il titolo

L'EPrix di New York dello scorso anno
NEW YORK – Alla vigilia doppio EPrix di New York, sabato e domenica, i numeri della Formula E sono: 3, 6 e 4. Tre come le città ancora coinvolte dal mondiale per...

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NEW YORK – Alla vigilia doppio EPrix di New York, sabato e domenica, i numeri della Formula E sono: 3, 6 e 4. Tre come le città ancora coinvolte dal mondiale per monoposto a zero emissioni (dopo la Grande Mela tocca ancora a Londra e Seul), sei come le gare da disputare e quattro come i piloti verosimilmente in corsa per il titolo: lo svizzero con passaporto anche italiano Edoardo Mortara (Rokit Venturi), il due volte iridato francese Jean-Eric Vergne (Ds Techeetah), il belga Stoffel Vandoorne (Mercedes Eq) e il neozelandese Mitch Evans (Jaguar Tcs) racchiusi in appena 15 punti, fra 139 e 124. Il quinto, l'olandese Robin Frijns (Envision) è a 81.

Almeno sulla carta, la Jaguar sembra leggermente avvantaggiata perché Sam Bird ha vinto tre delle otto gare disputate finora a New York, anche se una volta solo con la vettura del costruttore britannico peraltro proprio lo scorso anno (in questa stagione ha un quarto posto ocme miglior piazzamento), e perché anche Evans è già salito sul podio. Del quartetto che occupa le posizioni di testa, solo Vergne si è già imposto all'ombra della statuta della Libertà collezionando anche due piazze d'onore, l'ultima delle quali nell'ePrix numero del 2021.

Sul circuito cittadino di Brooklin hanno finora ottenuto buoni risultati anche lo stesso Frijns (una affermazione), Lucas Di Grassi (Rokit Venturi) con un successo, un secondo e un terzo posto, Antonio Felix Da Costa (Ds Techeetah), due volte sul podio, Sébastien Buemi (Nissan), un primo e due terzi posti, e Maximilian Günther, vittorioso con la Andretti lo scorso anno, ma in difficoltà con la Nissan in questa stagione.

Il tracciato è quello già noto ai piloti con due lunghi rettilinei paralleli e 14 curve per un totale di 2.320 metri di lunghezza. La differenza consiste nello spostamento della zona di attivazione dell'attack mode obbligatorio, spostato dalla curva 5 alla 10, la più lenta del tracciato (la più veloce è l'ultima). Le monoposto a zero emissioni dovrebbero raggiungere al massimo i 220 orari. Il programma comincia alle 13 europee con le libere e prosegue con le qualifiche, fissate per le 14.40. La gara scatta poco dopo le 19.

New York sarebbe il palcoscenico ideale per il riscatto di Porsche, che pur avendo vinto in Messico il primo ePrix della propria storia con Pascal Wehrlein non può essere soddisfatta dopo la gara di Marrakesh dove, per la terza volta in questa stagione, nessuna delle due monoposto è andata a punti. La stessa Nissan ha bisogno di risultati e, soprattutto, l'americana Dragon Penske, la sola scuderia ancora inchiodata a quota zero: né il brasiliano Sergio Sette Camara né l'italiano Antonio Giovinazzi sono riusciti a chiudere nella Top 10.

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Il Messaggero