Mortara (Maserati): «Fiero di rappresentare il Tridente. Spero di far meglio nella seconda parte di stagione»

Edoardo Mortara, il 36enne pilota svizzero di Maserati
MONTECARLO – Montecarlo è baciata dal sole alla vigilia del sesto ePrix di Formula E, che si corre domani poco dopo le 15: è la nona di sedici gare della nona...

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MONTECARLO – Montecarlo è baciata dal sole alla vigilia del sesto ePrix di Formula E, che si corre domani poco dopo le 15: è la nona di sedici gare della nona stagione, la prima con le monoposto Gen3. Dalla Routte de la Piscine si vedono gli yacht ormeggiati nell'esclusivo Port Hercule, tradizionalmente affollato di Vip (di sicuro per la Formula 1, per la Formula E non ancora). Edoardo Mortara, il 36enne pilota svizzero con passaporto anche italiano, ha lo zainetto in spalle e cammina davanti ai box lungo la pit lane che porta al garage di Maserati, la casa di Modena che ha portato per la prima volta un costruttore italiano nel circuito elettrico e che lo ha ingaggiato dall'inizio di questa stagione. Gli ultimi due campionati Mortara li aveva chiusi sul podio assoluto individuale: secondo e terzo. Quest'anno le cose non stanno andando altrettanto bene: è riuscito a piazzarsi solo tre volte nei dieci, ma con due noni posti quali migliori risultati. E poi quattro ritiri.

L'obiettivo di oggi?

«Vedremo... In Formula E è tutto imprevedibile ed è difficile definirlo».

E se ci provassimo?

«Far meglio in questa seconda parte della stagione e spero anche di andar bene in questo ePrix, a Montecarlo».

Contento di questa nuova macchina e di Maserati?

«Sono molto fiero di rappresentare Maserati in Formula E. Finora è stato un anno molto molto difficile per noi. Spero di riuscire a trovare un po' più di competitività dopo il giro boa».

Chi vince il campionato?

«Non lo so proprio».

Il circuito più bello?

«Riad e Seul mi sono piaciuti».

In molti si sono sbilanciati a favore di Città del Capo...

«Anche, è vero».

E Roma?

«Quello di Roma è uno dei circuiti che mi piacciono di più nel campionato. È molto completo e poi fa sempre piacere correre a Roma»

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Il Messaggero