OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ROMA – La “quinta volta” della Formula E a Roma coincide anche con la “prima volta” in estate, l'eccezione del 2023, dato che già nel 2024 le prove capitoline sono state inserite di nuovo in primavera nel calendario, il 14 e 15 aprile, come aveva anticipato a Il Messaggero il co-fondatore della rassegna, Alberto Longo, intervistato in occasione dell'ePrix di Monaco. Sul circuito cittadino dell'Eur si sono corsi 6 ePrix, tre dei quali li ha vinti Mitch Evans (Jaguar Tcs) e un altro il suo compagno di squadre Sam Bird, quando correva però con la Ds Virgin. Il costruttore transalpino, che da questa stagione collabora con la Penske, schiera gli altri piloti che hanno già vinto nella Città Eterna, Jean Eric Vergne, il solo due volte iridato, e Stoffel Vandoorne, il campione in carica.
Quella di Roma non è una gara qualsiasi, perché si corre nel “cuore” della capitale, anche se per qualcuno non ancora abbastanza vicino al Colosseo.
Ian James, adesso numero uno della scuderia Neom McLaren e prima artefice dei successi in Formula E della Mercedes, la vede un po' allo stesso modo: «Quest'anno si gareggia in luglio e chissà che magari non riusciamo ad intercettare anche qualche turista – azzarda – Solo che farà caldo: mi ero abituato alle gare in aprile, quando era un po' umido, un meteo più tipico per la Gran Bretagna, ma che non ti aspetti a Roma. In ogni caso il tracciato è di quelli impegnativi: per i piloti e per le macchine».
Quello di Roma è il penultimo appuntamento della stagione, anche se il numero uno del programma della Formula E di Porsche, Florian Modlinger, non crede che sarà decisivo: «Volevamo essere competitivi e abbiamo dimostrato di esserlo – esordisce – Per noi questo è importante, ma non credo che avremo i verdetti a Roma. I margini sono così stretti che penso che dovremo aspettare Londra». Modlinger non si sbilancia sui titoli: «Li voglio vincere entrambi, non voglio scegliere tra quello piloti e quello a squadre. Siamo in corsa per entrambi e quindi non vedo alcun motivo per scegliere». L'impegno della casa di Stoccarda in Formula E scade alla fine della prossima stagione: «Dobbiamo decidere presto, ma la scelta non dipende dai risultati. Ci aspettiamo che il campionato cresca ancora: siamo contenti di correre a Tokyo, ma contiamo sul fatto che sbarchi in altri mercati importanti. Che torni in Cina, ad esempio».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero