Franzetti (Ds): «Non volendolo, abbiamo fatto un test sulla sicurezza. E ha funzionato. L'obiettivo è il podio in campionato»

Eugenio Franzetti, direttore di Ds Performance
VALENCIA – La parola d'ordine è sicurezza. La batteria Williams andata a fuoco martedì, dopo la prima sessione dei test ufficiali della Formula E in uno...

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VALENCIA – La parola d'ordine è sicurezza. La batteria Williams andata a fuoco martedì, dopo la prima sessione dei test ufficiali della Formula E in uno dei box del circuito Ricardo Tormo di Valencia, ha costretto l'organizzazione a rivedere il calendario. Eugenio Franzetti, direttore di Ds Performance, fa il pompiere e disinnesca eventuali polemiche: «Non volendolo fare – ammette – è come se avessimo fatto un test sulla sicurezza. Ed è stato importante».

Perché non è successo niente?

«Perché la sicurezza c'è stata nei fatti. Quello che questo episodio ci ha insegnato è che tutte le procedure attivate dalla Fia e dalla Formula E hanno funzionato molto bene. Grazie proprio a questi meccanismi non è successo niente di grave».

Dovrebbe essere normale, no?

«L'incendio della batteria è stato spento in dieci, dodici minuti, che è un tempo record. Adesso magari si può lavorare per migliorare, ma il primo episodio di questo genere, fra l'altro alla decima stagione, ci ha fatto capire che la sicurezza è garantita».

Però le scuderie, inclusa la vostra, la Ds Penske, sono a Valencia per provare le auto, non le procedure di sicurezza.

«Aspettiamo che il fornitore, cioè Williams, ci racconti cosa è successo e che tranquillizzi tutti, a cominciare dalla Fia, che eventi del genere non si ripetano e poi ci rimettiamo a correre. Conto di venire a sapere che si è trattato di un episodio isolato, anche perché con queste batterie ci abbiamo fatto la scorsa stagione. Ma capire cosa è successo è importante».

Ci saranno contraccolpi psicologici?

«I piloti vogliono correre, sono qui per questo, ma si stanno annoiando. Un pilota annoiato diventa un pilota “pericoloso”. Per tutti noi questi test sono fondamentali perché non abbiamo girato molto in questo pre-stagione 2024».

Ci sarà modo di recuperare?

«Se ci danno il via libera abbiamo chiesto di poter girare dall'alba al tramonto, come quando facciamo le sessione di sviluppo, quando restiamo in pista tutto il tempo, senza pause, nemmeno per mangiare».

Altrimenti?

«Altrimenti la prossima opportunità sarà a due giorni dalla gara di Città del Messico. Ma siamo qui tutti con una “to do list” e una serie di cosa da sperimentare e valutare».

A cosa punta la Ds Penske in questa decima stagione?

«La monoposto ha un'omologazione di due anni e quindi l'hardware non è cambiato. L'anno scorso si è visto che alcuni sono stati più bravi di noi e mi riferisco a chi aveva le power unit Jaguar e Porsche. Possiamo lavorare e abbiamo lavorato sul software, che è aperto e che in Formula E conta tantissimo, perché serve nella gestione della frenata».

Quindi?

«Vogliamo fare meglio della passata stagione con il podio in campionato come obiettivo, ma vogliamo anche vincere più gare».

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Il Messaggero