​Formula E, sold out e un indotto da record: «Roma la Montecarlo del futuro»

«Una gara fantastica. Benissimo Roma, che risponde sempre. Con la pioggia avevo paura che la gente non venisse e invece i fan erano tutti qui». Alejandro Agag,...

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«Una gara fantastica. Benissimo Roma, che risponde sempre. Con la pioggia avevo paura che la gente non venisse e invece i fan erano tutti qui». Alejandro Agag, creatore e presidente della Formula E, sorride al termine della premiazione del Geox Rome E-Prix nel quartiere dell'Eur, e guarda già avanti mentre i coriandoli colorano il cielo diventato azzurro dopo alcune ore tra pioggia e nuvole che non hanno scoraggiato i 35mila spettatori dell'evento. Chiusa l'edizione 2019, la seconda nella Capitale, il campionato dei bolidi elettrici dà appuntamento già per il 2020. Stessa formula, stesso tracciato.


«L'anno prossimo saremo ancora qui. Stesso circuito fantastico. E ancora più spettacolo: ci saranno anche Mercedes e Porsche. Forse rinforziamo quel muro alla chicane», sottolinea Agag, dopo il sorpasso da brivido di ieri su un circuito cittadino che corre attorno all'Obelisco di Marconi, con il Colosseo Quadrato a fare da sfondo. La Formula E sarà a Roma di certo per i prossimi tre anni. Sicuramente nel 2020 si correrà all'Eur, perché con Eur Spa c'è un contratto di tre anni. Si deciderà per gli ulteriori due. La definizione del circuito per il 2021 e il 2022 verrà presa entro quest'anno. Nel 2020 si correrà ancora ad aprile, la prima bozza di calendario verrà presentata alla Fia a giugno e verrà poi confermata a settembre. Tra le novità della prossima edizione, il ritorno della tappa di Londra.

L'obiettivo di Roma è confermare l'appuntamento anche oltre i cinque anni già previsti. I numeri sono sul tavolo. La valutazione effettuata nel 2018 calcolava un impatto economico dell'evento su Roma di 60 milioni di euro in tre anni. E allora erano stati 30mila gli spettatori, alcune migliaia venuti da fuori: questa volta sono saliti a 35mila e i biglietti sono andati subito esauriti. Un impatto molto più elevato rispetto a quello di altre tappe nel mondo, calcolato in 47,6 milioni di euro per una due giorni di eventi nella capitale britannica, in 30 milioni di euro per Parigi e in 26 milioni di euro a Mexico City. «Questi sono eventi internazionali di grande rilievo, che riescono a coniugare sport, ricadute sul territorio e mobilità elettrica», dice la sindaca di Roma Virginia Raggi dopo aver personalmente testato il circuito, con Agag al volante.

A farle i complimenti in tribuna i vertici della Ryder Cup - il terzo evento sportivo più importante al mondo dopo Mondiali di calcio e Olimpiadi - attesa a Roma nel 2022. «L'organizzazione ha funzionato e possiamo dire che un evento così fa assolutamente bene alla città», dice entusiasta anche l'assessore allo Sport e ai Grandi Eventi Daniele Frongia. «Il villaggio era pieno, le Frecce Tricolori molto apprezzate, e mi sento di dire che questa manifestazione sta entrando nel cuore dei romani», commenta Frongia che intende radicare il Gran Premio nella Capitale. Roma è destinata a essere la Montecarlo del futuro, è questo il progetto dell'amministrazione. Si deve andare oltre oggi e oltre i cinque anni, insomma. Roma e la bellezza silenziosa dell'E-Prix devono essere tutt'uno.


E ora tutti vogliono un evento sportivo così: vari Municipi capitolini si sono fatti avanti per ospitare la Formula E. Dal sesto al decimo. Ieri l'ex capogruppo capitolino del M5S Paolo Ferrara ha lanciato l'idea di organizzarla a Ostia. Ma intanto il Campidoglio pensa già agli elementi da potenziare come gli eventi collaterali e gratuiti per romani e visitatori. «Partiremo dal venerdì, giorno traino per la kermesse che entra nel vivo il sabato», studia Frongia che pensa già al prossimo anno.
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Il Messaggero