HONG KONG Cinque piloti per cinque corse. Sembra il remake con parodia di una famosa pellicola degli anni ’50 e invece è il film di questa stagione 5 di Formula E che...
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La Venturi conquista così la sua prima vittoria in Formula E e va per la seconda volta consecutiva a punti portandosi al quarto posto della classifica per team e sopravanzando di una lunghezza la BMW (66 contro 65), grazie soprattutto ai 52 punti che mettono Mortara al quarto posto di una graduatoria conduttori cortissima tanto che la vetta è a quota 54. Il pilota ginevrino tuttavia aveva già vinto da queste parti, e precisamente a Macao, dove Mortara ha fatto sue 7 gare e un titolo nel locale campionato GT. Per il team monegasco è invece un’affermazione che porta la firma di Susie Stoddard. L’ex pilota scozzese – ha corso nel DTM ed è stata tester della Williams – è infatti entrata nel 2018 nel capitale di Venturi diventandone team principal mentre dal 2011 di cognome fa Wolff, essendo diventata moglie di Toto, a capo del team di Formula 1 di Mercedes. Il marchio della Stella sta preparando il proprio ingresso per il prossimo anno attraverso la HWA Racelab, team che – guarda caso – utilizza il powertrain sviluppato dalla Venturi e che ad Hong Kong ha offerto ottime prestazioni anche sulle monoposto tedesche visto che Stoffel Vandoorne si è preso la superpole e Gary Paffett ha conquistato i primi 7 punti per la squadra. Va invece a vuoto per la terza volta consecutiva il campione in carica, Jean-Éric Vergne, che lo scorso anno era andato sempre a punti e quest’anno non riesce proprio a trovare il giusto feeling con la sua Techeetah, anche se le prestazioni non mancano visto che il francese ha dominato i test di Marrakech e il compagno André Lotterer era in testa a poche curve dall’arrivo prima di essere “toccato” da Sam Bird. L’inglese, che ha conquistato comunque la vetta della classifica piloti, ha visto arrivare terzo il compagno di squadra, l’olandese Robin Frijns. Segno che anche la Virgin motorizzata Audi c’è e che questo campionato non si è promesso a nessuno.
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Il Messaggero