FE, debutto da record nelle libere a Portland, velocità massima di 274 km/h. Rast (McLaren) davanti a Vergne (Ds)

Rast (McLaren)
PORTLAND – Lungo i 3,190 chilometri del circuito fisso di Portland dove si corrono anche le prove delle classe IndyCar e NasCar la Formula E debutta con un primato: il giro...

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PORTLAND – Lungo i 3,190 chilometri del circuito fisso di Portland dove si corrono anche le prove delle classe IndyCar e NasCar la Formula E debutta con un primato: il giro più veloce di sempre nella storia del campionato elettrico. Ossia l'1:09.954 di Renè Rast, il pilota della Neom McLaren che guida una vettura fornita dalla Nissan e che l'ha fatto registrare proprio allo scadere delle prime prove libere (alle 2.30 di notte italiane).

L'esordio della Formula E a Portland, nell'Oregon, che subentra così a New York nel calendario e che è anche già stata confermata per il 2024, sarà verosimilmente accompagnato dalla velocità massima assoluta rilevata finora. «Me l'aspetto attorno ai 280 orari», avverte Florian Modlinger, capo delle operazioni della scuderia Tag Heuer Porsche. Ieri sono stati toccati i 274, sui livelli di punta che erano stati raggiunti anche a San Paolo. L'andatura media di Renè Rast nel suo miglior giro è stata di 166,37 km/h, non troppo lontano dai 179 orari di Scott McLaughlin che sulla stessa pista si è imposto nella prova IndyCar dello scorso anno, tra l'altro con una vettura del team Penske, che aveva piazzato al Will Power subito dietro.

Non è un caso, forse, che fino a quel momento il miglior crono fosse di Jean Eric Vergne (Ds Penske), che l'ha poi perso per 172 millesimi e che pure aveva infilato un “dritto” finendo nell'erba qualche giro prima. Il terzo tempo è stato di Dan Ticktum (Nio 333). Poi, nell'ordine Sam Bird (Jaguar Tcs), Maximilian Günther (Maserati Msg), Nico Müller (Abt Cupra) e il campione in carica Stoffel Vandoorne (Ds Penske). Ai box tutti concordano che, dopo la SuperPole che vale 3 punti, in gara nessuno vorrà stare davanti perché la pista impone di risparmiare molta energia.

I 28 giri equivalgono a poco più di 89 chilometri, anche se sarà verosimilmente negli ultimi che si concentreranno (ancora più del solito) le maggiori emozioni. Gli esperti si aspettano il nuovo primato in fatto di velocità di punta - le Gen3 sono accreditate di 322 orari – anche se a vincere potrebbe non essere chi la raggiunge. I fari sono inevitabilmente puntati sulla sfida tra Pascal Wehrlein (Tag Heuer Porsche), che è rientrato da Jakarta di nuovo da leader del mondiale, e Jake Dennis (Avalanche Andretti), che lo insegue a una sola lunghezza con la stessa monoposto Porsche 99X electric.

Nè il tedesco né il costruttore hanno apprezzato lo sfogo del britannico dopo la prima delle due gare indonesiane per via della manovra dell'ex pilota di Formula 1 che gli ha impedito il sorpasso. Wehrlein ha liquidato come «assurda» la rivendicazione del rivale («non è stata nemmeno aperta una indagine»), mentre Modlinger ha osservato che «forse sarebbe meglio prima guardarsi i video e poi parlare». I due non erano amici prima e, molto diplomaticamente, Wehrlein ha detto che adesso «i rapporti non sono dei migliori». La “traduzione” non serve. La seconda sessione di libere scatta alle 19.30 italiane. L'ePrix numero 12 della stagione scatta poco dopo le 2 di notte.

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Il Messaggero