FE, Alessandra Ciliberti, l'ingegnera italiana che ha sviluppato la Gen3, anticipa gli sviluppi della Gen3.5 e della Gen4

Alessandra Ciliberti, l'ingegnera italiana che ha sviluppato la Gen3
GINEVRA – Una laurea in ingegneria meccanica a Modena, uno stage in Formula 1 alla Toro Rosso, poi 4 anni in Bmw per lavorare al progetto elettrico “i” prima del...

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GINEVRA – Una laurea in ingegneria meccanica a Modena, uno stage in Formula 1 alla Toro Rosso, poi 4 anni in Bmw per lavorare al progetto elettrico “i” prima del passaggio alla Fia, la Federazione Internazionale dell'Automobile, dove è Technical Manager e si occupa della Formula E. La nuova monoposto Gen3, la più prestazionale e leggera di sempre, è stata sviluppata sotto la sua responsabilità. «Essere donna in questo ambiente non è mai stato un problema», avverte subito la 34enne Alessandra Ciliberti. Che punta alla sostenibilità in ogni senso: «Non ho una macchina, ma giro a piedi in bicicletta», sorride. È coerente con le zero emissioni, insomma.

Nessuna discriminazione?

«La mia esperienza mi dice che in questo settore non è una questione di genere: contano competenza e passione».

Mica un lavoro da poco sviluppare la Gen3...

«È una monoposto come non ne esistono altre nel motorsport: è speciale e specifica. Non abbiamo inseguito né la velocità massima né l'aerodinamica».

Non suona benissimo.

«Il nostro obiettivo erano l'efficienza e la capacità di correre anche in circuiti stretti e complessi come quelli urbani. Però è anche performante».

In che senso?

«Abbiamo spinto su diversi aspetti. Il peso è un esempio: la Gen2 arrivava a 903 chilogrammi, la Gen3 a 854, compreso il pilota. E questo nonostante abbiamo aggiunto dei componenti».

State già lavorando alla Gen4?

«Quella arriverà nel 2027, ma avremo un aggiornamento, la Gen3.5, che includerà un nuovo pneumatico, sempre della Hankook, che avrà il dieci per cento di grip in più. E, almeno in determinate situazioni, consentirà di sfruttare il motore anteriore anche per la trazione: la Gen3, non dimentichiamolo, è la prima monoposto con un propulsore davanti».

Che adesso serve solo per la rigenerazione: cosa significa in termini di prestazioni?

«Sulla Gen3.5 non si potrà utilizzare sempre, ma ad esempio nei duelli in qualifica, in partenza e durante l'Attack Mode. Non abbiamo ancora fatto simulazioni sulla velocità».

Ma le monoposto avranno più potenza?

«Avranno meno resistenza all'avanzamento. Le Gen4 che arriveranno potranno sfruttare 600 kW anziché gli attuali 350. Comunque a Portland la Gen3 ha stabilito il nuovo primato di velocità con 275 orari».

A inizio stagione le batterie vi hanno dati dei problemi...

«Non solo quelle a dire il vero. Ma lo sapevamo e siamo riusciti a risolverli. È il bello di lavorare sull'elettrico: è una tecnologia che evolve di giorno in giorno».

Al momento della presentazione era stato detto che i piloti avrebbero dovuto accumulare in gara il 40% dell'energia necessaria per completare la gara: è sempre così?

«Le batteria come le auto sono specifiche per questa serie e, in realtà, l'energia recuperata in un ePrix supera il cinquanta per cento».

In certe gare nessuno vuole stare davanti.

«Con la Gen3 sono cambiate diverse di cose e anche la strategia conta di più. La batteria ha una capacità media di 40 kWh, ma può venire “corretta” in base ai circuiti».

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Il Messaggero