Mercedes e Hamilton sembrano imbattibili, la Ferrari deve recuperare un giro

Le due Ferrari hanno corso spesso vicine a Barcellona
ROMA - Il ritorno nella vecchia Europa non turba la Formula 1. Sviluppi o non sviluppi, gli equilibri restano inalterati, le gerarchie congelate. Come era avvenuto nella 4 gare...

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ROMA - Il ritorno nella vecchia Europa non turba la Formula 1. Sviluppi o non sviluppi, gli equilibri restano inalterati, le gerarchie congelate. Come era avvenuto nella 4 gare precedenti, anche in Spagna dominano le Frecce d’Argento.



È il 5° trionfo in 5 gare, la quarta doppietta di fila, il 4° successo consecutivo del formidabile Lewis Hamilton che sembra diventato infallibile (quest’anno non ha ancora fatto il minimo errore). Se l’inglese nella gara iniziale di Melbourne non fosse stato richiamato precauzionalmente ai box «per preservare la power unit», il bottino sarebbe stato pieno.

Si profila all’orizzonte una stagione senza storia, come quella della Ferrari nel 2004, della Williams nel 1992 o della McLaren nel 1988, quando Senna e Prost lasciarono ai rivali un solo gran premio (quello d’Italia a Monza perché Senna prese a ruotate il doppiato Schlesser a un passo dalla bandiera a scacchi). Di certo Lewis e Nico proveranno a vincerle tutte. Per il momento non sembrano avere avversari. Ieri a Barcellona la coppia perfetta ha rifilato una cinquantina di secondi a Daniel Ricciardo salito sul podio accanto ai ragazzi della Mercedes che hanno tagliato il traguardo in parata distanziati fra loro di appena 6 decimi.

Con il poker catalano Lewis passa in testa alla classifica del Campionato con 3 punti di vantaggio sul compagno (100 a 97), mentre nel Costruttori la casa di Stoccarda ha più che doppiato la Red Bull (197 a 84) che è seconda. E la Ferrari? Non pervenuta. Purtroppo. Per ammettere che bisogna attendere e lavorare molto venerdì era volato a Montmelò il presidente Montezemolo in persona e su una pista vera come quella iberica la F14T ha confermato tutti i suoi limiti. Alonso ha chiuso 6°, Raikkonen 7°, fra i due si sono infilate prima della bandiera a scacchi le Frecce d’Argento scatenate (erano in lotta fra loro) che avevano percorso un giro in più.

E la faccia di Fernando somiglia sempre più a quella di Kimi: senza espressione. I due campioni si sono impegnati, hanno spinto, ora che il finlandese ha più in pugno la vettura hanno lottato pure fra loro, adottando strategie diverse (due soste il nordico, tre l’iberico). La power unit sembra funzionare meglio, non c’è la sensazione che i ferraristi abbiano rallentato per risparmiare benzina. Anche la velocità di punta è migliorata, ora il distacco dai migliori non è più a doppia cifra. Ma l’insieme non è performante, manca il carico e la trazione che invece hanno le Mercedes ed iniziano ad avere anche le Red Bull.

Le monoposto di Newey hanno ritrovato un po’ dell’antica brillantezza, facendo anche loro doppietta nella “gara degli altri”. Con una rimonta superba, infatti, ai piedi del podio si è arrampicato il campione del mondo Sebastian Vettel che era scattato fuori dalla top ten e nei primi giri era addirittura piombato al 15° posto. Toto Wolff team principal della Mercedes, congolante davanti al super boss della Daimler Dieter Zetsche, ha cercato di mischiare un po’ le carte, ma non ci credeva neppure lui: «Ci dobbiamo impegnare e dobbiamo spingere, Vettel è andato molto veloce...».

È vero, Seb ha segnato il giro più veloce in gara, ma ha fatto tre soste quindi nel finale, quando i serbatoi erano nuovi, aveva coperture più fresche (Alonso con la stessa tattica ha segnato il 4° tempo a 4 decimi da Hamilton che invece sul passo gli dava un paio di secondi). Più rapida delle Rosse in Spagna è andata anche la Williams-Mercedes di Bottas (fortunatamente sull’altra c’è l’opaco Massa) che era davanti anche sulla griglia. Il finlandese ha chiuso 5°, ma è stato a lungo 4° e solo nel finale si è arreso a Vettel. In ripresa anche Grosjean con la Lotus che ad inizio stagione sembrava non stare insieme: ha chiuso alle spalle di Raikkonen staccato di 13 secondi.


Meno in palla in queste circostanza le Force India. Per rimescolare un po’ le carte non si può sperare nemmeno in una tarata delle nuove regole perché sulla griglia il presidente Federale Jean Todt ha commentato: «Sono molto soddisfatto della nuova F1. Certo c’è una squadra che va più forte degli altri, ma sono sicuro che lavoreranno per recuperare». Fra due settimane si corre a Montecarlo, il salotto giusto per sognare un colpo di scena. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero