Ford Transit Custom, al volante dell'ecologica versione hybrid plug-in che debutterà nel 2019

Il Ford Transit Custom in versione hybrid plug-in
LOMMEL – Almeno 120 km/h di velocità massima, 50 chilometri di percorrenza a zero emissioni e oltre mezzo migliaio di chilometri di autonomia. Il Ford Transit Custom,...

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LOMMEL – Almeno 120 km/h di velocità massima, 50 chilometri di percorrenza a zero emissioni e oltre mezzo migliaio di chilometri di autonomia. Il Ford Transit Custom, cioè trasporto merci, diventa ibrido e ricaricabile, quasi pronto per il debutto sul mercato, previsto verso la fine del 2019. Nell'area metropolitana di Londra è cominciata lo scorso dicembre una sperimentazione nel traffico reale per un totale di 20 veicoli (4 devono ancora venire consegnati). Anche la polizia municipale è coinvolta nel progetto. Seppur senza fornire dettagli circa il numero dei veicoli, la durata e le società interessate, Ford ha anticipato il futuro avvio di una analoga operazione a Valencia, in Spagna.


L'Ovale Blu ha permesso per la prima volta ai giornalisti di mettersi al volante del modello hybrid plug-in che si guida sempre in modalità elettrica perché un'unità EcoBoost da 1.0 litri da circa 120 cavalli funge da generatore. Una soluzione ad autonomia estesa che Opel aveva presentato anni fa sulla Ampera, modello poi velocemente uscito di produzione. Secondo Ford questa formula è efficiente per i veicoli commerciali, anche perché volume e capacità di carico (attorno ai 1.000 chilogrammi) della versione “green” del Transit sono identici a quelli della variante equipaggiata con il motore termico.

Sul circuito di prova di Ford a Lommel, in Belgio, il van ibrido si è dimostrato silenzioso anche con il motore a benzina in funzione. La dinamica di guida è quella di un modello elettrico. Farà eccezione la strumentazione di bordo, che sarà più “evoluta” e non è paragonabile a quella dei veicoli provati a Lommel, che sono ancora prototipi. E che dispongono di un'unità elettrica da 50 kW (68 cavalli) la cui potenza verrà quasi raddoppiata sul modello di serie. Circa la “cavalleria” precisa, tuttavia, non esistono ancora certezze. O, almeno, certezze da anticipare ai media. Non è dato sapere né un possibile prezzo né dove il modello ibrido verrà prodotto. Oggi il Transit viene fabbricato in Turchia. Sul modello di serie la presa per la ricarica esterna verrà spostata all'anteriore, mentre attualmente si trova dietro.




Il pacco batterie da 14 kWh è piazzato sotto il vano di carico e incide per 130 chilogrammi. La soluzione elettrica ha consentito di eliminare il più pesante motore a gasolio e i più ingombranti cambio e serbatoio (ora da 52 litri). Chi guida ha disposizione tre modalità: EvAuto (l'auto decide in quale modalità viaggiare), EvNow (andatura completamente a zero emissioni) ed EvLater (il motore ricarica la batteria). Con l'EcoBoost come range extender Ford abbatte i limiti sia sulla percorrenza (500 chilometri sono confortanti) sia sulla ricarica. Una formula interessante in paesi come l'Italia in cui l'infrastruttura per il pieno di energia è almeno carente (un eufemismo). Per la ricarica “alla spina”, a seconda delle caratteristiche della presa, occorrono fra le 3 e le 5 ore.




I primi dati raccolti a Londra sembrano evidenziare due cose. La grande flessibilità della soluzione (una delle società lo ha usato per trasporti fino a 1.400 chulometri) e le notevoli potenzialità in termini di abbattimento delle emissioni. Malgrado l'uso in modalità puramente elettrica abbia oscillazioni importanti a seconda delle società e dell'autista, il 36% dei 53.000 chilometri macinati finora è stato percorso a zero emissioni. E chi ha usato poco il sistema plug-in ha già dichiarato di volerlo fare. Conviene a tutti: riduce costi di gestione ed emissioni atmosferiche e acustiche. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero