ROMA - I pick-up come e quanto Ford non li fa nessuno. La casa dell’Ovale Blu è infatti il leader mondiale di questo tipo di veicoli e lo scettro di questo dominio...
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Un altro mondo e un altro modo, perché non c’è niente da fare: per noi europei l’automobile deriva dalla vettura del signore e significa status, per gli americani dal carro del fattore e vuol dire strumento di lavoro e praticità. E se gli oltre 5,30 metri della Ranger vi sembrano già un’enormità, sappiate che sono la base di partenza per l’F-150 che può raggiungere i 6,37 metri, per non parlare dei cosiddetti modelli heavy-duty (F-250, F-350 e F-450) che sfiorano i 7 metri, hanno motori V8 di oltre 6 litri (diesel compreso) e capacità di traino di quasi 6,5 tonnellate.
La cosa impressionante è che l’F-150 è per l’America quello che la Golf è per l’Europa, perché continua a guadagnarsi il blocco più alto stando un passo avanti ai concorrenti con le migliori tecnologie anche per il comfort e la sicurezza. La tredicesima generazione ha infatti la scocca tutta in alluminio di derivazione militare, per la cui lavorazione Ford ha depositato oltre 100 brevetti e che ha consentito di diminuire il peso di oltre 300 kg. Poi ci sono i fari full-led, il cruise control con frenata autonoma, le cinture posteriori con airbag incorporato, il sistema di visione perimetrica, il parcheggio automatico e l’assistenza per agganciare il rimorchio, il sistema infotelematico Sync3 e persino la sponda motorizzata con telecomando.
Insomma, il meglio che potremmo trovare su una comoda berlina europea come la Mondeo con la quale la F-150 condivide la filosofia dei motori. Così come la prima è l’unica del suo genere ad avere un 3 cilindri in gamma, l’F-150 è stato il primo a dimostrare nel conservatore mondo dei pick-up che un V6 turbo ad iniezione diretta può essere meglio di un V8 aspirato tutto “cubic inches”.
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Il Messaggero