TRIESTE - Il portafoglio di ordini Fincantieri continua a gonfiarsi. Il gruppo guidato da Giuseppe Bono, leader nella costruzione di navi da crociera, costruirà una quarta...
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Fincantieri ha già lavoro assicurato per i prossimi dieci anni ha detto recentemente Bono a conferma che il Gruppo è uno dei più importanti complessi cantieristici al mondo e il primo per diversificazione e innovazione. I suoi 230 anni di storia e più di 7.000 navi costruite fanno di Fincantieri una assoluta eccellenza italiana. Con oltre 8.400 dipendenti e un indotto che impiega quasi 50.000 addetti, questa azienda ha saputo valorizzare una capacità produttiva frazionata su più cantieri facendone un punto di forza, riuscendo ad acquisire il più ampio portafoglio di clienti e di prodotti nel settore delle crociere. Il Gruppo conta oggi 20 stabilimenti in 4 continenti, oltre 19.000 dipendenti, è il principale costruttore navale occidentale ed annovera tra i propri clienti i maggiori operatori crocieristici al mondo, la Marina Militare e la US Navy, oltre a numerose Marine estere, nonché è partner di alcune tra le principali aziende europee della difesa nell’ambito di programmi sovranazionali.
La nuova commessa, come le altre navi della classe, avrà circa 110.000 tonnellate di stazza lorda, una lunghezza di 278 metri, una larghezza di 38, e sarà dotate di oltre 1.400 cabine in grado di ospitare a bordo più di 2.800 passeggeri, assistiti da un equipaggio di oltre 1.100 persone per garantire lo stile distintivo di Virgin. Queste navi si caratterizzeranno per il design originale e un’elevata complessità, nonché per una gamma di idee e soluzioni di progettazione altamente innovative, in particolar modo in relazione al recupero energetico e al limitato impatto ambientale. Le unità saranno infatti dotate di un sistema di produzione dell'energia elettrica da circa 1 MW che utilizza il calore di scarto dei motori diesel. Il risultato è quindi un progetto in grado di distinguere Virgin Voyages nel panorama crocieristico mondiale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero