Lunedì 27 aprile riaprirà la più grande fabbrica italiana: la Fiat Sevel di Atessa, in Abruzzo, che normalmente sforna 1.200 furgoni Ducato ogni giorno su tre...
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Ieri si è svolto un incontro fra la direzione aziendale e tutti i sindacati, Fiom compresa, durante il quale sono stati esaminati i nodi da sciogliere. FCA ha reso noto che si tratterà di un processo graduale e che tutto avverrà nella massima sicurezza sulla base dell'intesa già raggiunta a livello nazionale che - per quanto riguarda le condizioni sanitarie - è stata validata dal virologo Roberto Burioni.
La riapertura della Sevel comporta in automatico la ripresa del lavoro in altri "pezzi" dell'arcipelago Fiat che fabbricano propulsori e altri componenti del Ducato. Pertanto si tornerà al lavoro in alcuni reparti di Cassino, Pomigliano, Termoli e Mirafiori e anche in una grande fabbrica della Marelli, quella di Sulmona, che fornisce le sospensioni e altre componenti meccaniche a Sevel. Non è azzardato dire che complessivamente torneranno sulle linee di montaggio circa 10.000 persone.
FCA ha comunicato ai sindacati che ha già chiesto le autorizzazioni ai prefetti e ha presentato tutta la documentazione utile a certificare che gli operai lavorarenno nella massima sicurezza. Ad ogni lavoratore sarà consegnato un kit con mascherine, guanti e laddove necessario anche occhiali di protezione. L'intera fabbrica è stata sanificata con particolare attenzione agli spogliatoi, alla mensa, ai bagni e alle aree delle macchinette del caffé dove si potrà accedere in poche persone per volta. I lavoratori avranno poi dieci minuti a disposizione per pulire da se stessi la loro postazione di lavoro che sarà poi sanificata due volte al giorno da ditte specializzate. Agli ingressi sarà misurata la temperatura a tutti. Gli autisti dei tir che scaricheranno i componenti in magazzino non potranno scendere dai mezzi.
Domani si svolgerà un incontro fra FCA e la Regione Abruzzo, al quale sono invitati anche i rappresentanti sindacali, per determinare anche la nuova organizzazione dei trasporti collettivi. Gli autobus infatti viaggeranno con la metà dei posti liberi.
"E' stato un confronto molto positivo sul fronte della sicurezza delle condizioni di lavoro - ha sottolineato Raffaele Apetino, responsabile Fim-Cisl per FCA - Tra l'altro chiederemo per i lavoratori una mascherina per il viaggio da e per lo stabilimento".
Spiega Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm: "La Fase 2 sta di fatto partendo. Ed è essenziale però che avvenga in modo graduale e soprattutto in piena sicurezza sia all’interno dei luoghi di lavoro sia nell’ambiente circostante, in particolare nei mezzi pubblici. Noi come sindacato stiamo facendo la nostra parte e proprio l'accordo con Fca costituisce un punto di riferimento". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero