CENTO - Fiom torna ad incrociare le lame con Fiat. Ieri il sindacato guidato da Maurizio Landini ha proclamato uno sciopero di due ore per i 1.200 dipendenti dello strategico...
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La trattativa VM, poi, assume un significato particolare per Fiat poiché avviene in un momento di forte aumento della produzione della fabbrica emiliana che ha appena assunto circa 160 tecnici e operai e sta portando la produzione dei motori dalle 90 mila unità del 2013 alle 110 mila del 2014 (per il 2015 sono previsti 130 mila pezzi e altre assunzioni). Fiat-VM, infatti, produce il potente diesel 6 cilindri (3.000 cc di cilindrata) destinato alle Maserati assemblate a Grugliasco ma soprattutto all'America, dove viene montato sulle Jeep Grand Cherokee e sui mastodontici pick up della Ram. Il Ram ecodiesel ha registrato ben 8.000 ordini nei tre giorni del lancio iniziale a febbraio con una richiesta che pare mantenersi superiore alla disponibilità di motori. Tanto che a Cento, dove si lavora su tre turni anche il sabato, non è raro vedere lo stabilimento aperto anche di domenica e nei festivi.
Lo sciopero della Fiom ha scatenato durissime polemiche fra i sindacati. Per la Fiom è sceso in campo lo stesso segretario generale, Maurizio Landini: «La Fiom ha fatto bene a proclamare lo sciopero perchè siamo di fronte a un evidente peggioramento delle condizioni di lavoro - ha dichiarato Landini alle agenzie di stampa - Alla Vm Motori nel 2013 era stato fatto un accordo, anche con il contributo della Fiom, per il rilancio della produzione. Ora la decisione del Lingotto di passare al proprio contratto è un fatto grave che dovrebbe preoccupare le istituzioni».
I sindacalisti locali favorevoli alla trattativa non la vedono così: «Non c'è alcun peggioramento - assicura Sandra Rizzo, segretario Fim Cisl di Ferrara - tanto è vero che la notizia dello sciopero è arrivata poche ore dopo la decisione della Fiat di mettere nelle nuove buste paga, senza alcun taglio, i circa 300 euro medi mensili lordi che la VM riconosceva ai propri dipendenti sotto forma di premi e di indennità varie previste dal vecchio contratto. La Fiom la butta in politica perché è nervosa: alle sue assemblee convocate lunedì scorso hanno partecipato pochi lavoratori. Trovo assurdo che non si colga l'occasione di trattare per migliorare le condizioni dei lavoratori e aumentare i posti di lavoro». «Noi facciamo i sindacalisti, quella della Fiom è una mossa politica», chiosa Ferdinando Uliano responsabile Fim-Cisl per le fabbriche Fiat. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero