Fiat 500 Riva, con la più glamour delle citycar a Capri torna la dolce vita

Il fascino della Fiat 500 Riva
CAPRI - Specializzati nel farci del male, noi italiani non perdiamo occasione per litigare su tutto. La politica, la cultura, il calcio, a volte sembra che ci si sforzi per...

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CAPRI - Specializzati nel farci del male, noi italiani non perdiamo occasione per litigare su tutto. La politica, la cultura, il calcio, a volte sembra che ci si sforzi per offuscare la Grande Bellezza di questo paese che appare un pontile disteso nel Mediterraneo, baciato dal sole, privilegiato dal clima e impreziosito da luoghi incantati, ricchi di fascino e di storia. Come Capri, l'isola azzurra incastonata come una gemma nel golfo di Napoli, duemila anni fa rifugio dell'imperatore Tiberio, nei magnifici Sessanta cuore della Dolce Vita italiana, oggi prodigiosamente capace di difendere, nonostante il turismo di massa e le liti in famiglia tra i sindaci-cugini di sopra e di sotto (Capri e Anacapri), la sua bellezza, i suoi colori, i sapori, i profumi, le atmosfere esclusive che regalano quel piacere dell'anima tanto caro ad artisti e viaggiatori d'ogni scuola e d'ogni epoca.

 

In questa isola felice si è celebrato, il 4 luglio, un evento inatteso e sorprendente: il matrimonio (meglio: l'unione civile) tra due storici marchi dell'industria italiana: Fiat e Riva. È nata infatti la 500 Riva, versione speciale dell'auto che proprio il 4 luglio ha festeggiato l'ingresso nel sessantesimo anno di vita. La prima 500, infatti, avviò la motorizzazione di massa nel 1957, mentre la sua erede del 2007 ha rivoluzionato il concetto di piccola auto trasformando l'utilitaria in una iconica citycar: un'operazione ardita e tuttavia riuscita talmente bene da attribuire al modello la forza d'un marchio autonomo.

«La 500 è la nostra isola felice» ha detto Olivier Fran- çois, il manager francese che guida il marchio Fiat nel mondo, durante la festa organizzata con i partner di Riva sull'isola felice che sorge nel cuore del Mediterraneo, a 18 miglia da Napoli. Una festa lunga due giorni, che una volta di più ha proposto l'immagine double face d'una Fiat capace di sdoppiarsi tra la vocazione popolare (Panda, Tipo) e quella dedita a produzioni più esclusive, ricche di fascino e di personalità, come la rediviva 124 Spider presentata qualche settimana fa e questa sorprendente 500 Riva.

In un trionfo di glamour e mondanità, la festa di nozze ha radunato decine di armatori, dealers e ospiti illustri nei luoghi più in dell'isola, dalla taverna Anema e Core dello chansonnier Guido Lembo, al Riccio, il locale dell'albergatore Tonino Cacace magicamente sospeso sulla Grotta Azzurra. Lì, nella suggestione d'un tramonto di struggente bellezza, s'è fatto ammirare in anteprima assoluta anche il nuovo Riva Bahamas, 22 metri di stile e lusso made in Italy; si sono visti giochi d'acqua e giochi di luce, danzatrici in fantastiche bolle galleggianti accompagnate da musica di qualità, mentre lo champagne riempiva i calici e sui maxi schermi scorrevano immagini in diretta e filmati storici dedicati ai motoscafi e agli yacht Riva degli anni d'oro, gli anni in cui sfrecciavano a bordo di quelle splendide imbarcazioni personaggi del jet set internazionale come Ranieri e Grace Kelly, Anita Ekberg e Brigitte Bardot, Peter Sellers e Soraya, Totò e Sophia Loren, per non dire di Gianni Agnelli, collaudatore d'eccezione, nel 62, del primo esemplare dell'Aquarama. Nell'occasione, si sono rivisti paparazzi scatenati a inseguire personaggi noti come Domenico Dolce (Dolce & Gabbana), Simona Ventura, Fiona Swarovsky, mentre più discretamente si aggiravano, tra gli ospiti di Riva e Fiat, il magnate irlandese Tony Ryan, fondatore dell'omonima compagnia aerea, e Bernard d'Alessandri, segretario generale dello Yacht Club del Principato di Monaco, uno dei porti privilegiati per le imbarcazioni del cantiere di Sarnico.

Come in tutte le feste di matrimonio non è mancata la torta nuziale (a forma di 500) tagliata a quattro mani da Olivier François, il manager francese al quale Marchionne ha affidato il marchio Fiat, e Alberto Galassi, amministratore delegato di Ferretti, il gruppo di proprietà della cinese Weichai (una quota di minoranza, del 13,2%, è di Piero Ferrari, genero dello stesso Galassi) che controlla Riva e altri colossi della nautica come Pershing, Itama, Mochi Craft, CRN, Custom Line: un impero galleggiante che guarda al mercato globale, dagli Usa alla Cina, proprio come FCA.

«Tra le due aziende ci sono più affinità di quanto si possa immaginare» ha detto Galassi, riferendosi alle origini ultracentenarie e spiegando che «l'accordo è in realtà un'operazione culturale, una scelta che viene dal cuore». Nessuno lo ha dichiarato ufficialmente, ma non sono previste royalties. E dunque, in perfetta sintonia, Olivier François ha detto, da parte sua, che «bisogna dare il giusto valore alle cose», attribuendo un inconsueto contenuto filosofico alla partnership con Riva. «Il valore di certe operazioni ha spiegato - non si misura necessariamente con il metro americano e con il colore dei dollari.


È vero che gli americani hanno riconosciuto nella Costituzione il diritto alla felicità, ma in un primo tempo il testo parlava di diritto alla proprietà, e non a caso fu un italiano, anzi un napoletano, il giurista e filosofo Gaetano Filangieri a ispirare la modifica. Perciò in Italia, e in particolare in luoghi come Capri, è il tempo che dà valore alla vita. E venire qui non può essere né un espediente di marketing né un modo per trovare il clima giusto. Capri, Riva, la 500, sono isole felici che scaldano il cuore. E il colore dominante, in questo caso, non è il verde dei dollari, ma il blu intenso e splendente di questo mare e di questa isola, al quale ci siamo ispirati per la 500 Riva, blu come l'Aquariva. Una barca da sogno, che regala piacere solo a guardarla, come tutti i Riva. Un piacere che si prova anche guardando la nuova 500, lo yacht più piccolo del mondo».

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Il Messaggero