TORINO - La Ferrari chiude il 2016 con risultati record e brinda in Borsa: il titolo del Cavallino ha chiuso ieri in rialzo del 3,73% al massimo storico di 59,75 euro, dopo aver...
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Ma sono «stime prudenti», avverte il presidente e amministratore delegato Sergio Marchionne, durante la conference call con gli analisti: «sono sempre stato molto trasparente - spiega - e stiamo lavorando alla velocità della luce» per raggiungere l’obiettivo di 1 miliardo di ebitda indicato per il 2019. Intanto ci sono i conti del 2016: un utile netto pari a 400 milioni, il 38% in più del 2015, un utile netto adjusted in aumento del 37,1% a 425 milioni di euro, ricavi netti pari a 3,1 miliardi di euro, in crescita dell’8,8% (+9,4% a cambi costanti), indebitamento industriale netto in calo a 653 milioni di euro a fronte dei 797 milioni di fine 2015. L’ebitda adjusted è pari a 880 milioni di euro, con un margine che si colloca attualmente al 28,3% (30% al netto delle coperture valutarie). Le consegne totali hanno raggiunto le 8.014 unità, con un aumento di 350 unità (+4,6%). «È stato un anno buono, siamo soddisfatti dei progressi fatti», commenta Marchionne.
La casa di Maranello ha grandi possibilità di sperimentare nuove strade per andare incontro alle esigenze dei suoi clienti: «vedrete nei prossimi due-tre anni, nella gamma Ferrari, prodotti che oggi non ci sono ma agiremo con prudenza, senza snaturare il brand», dice il numero uno della società. Non c’è allo studio un un suv o un crossover «perchè non bisogna imbastardire il marchio portandolo fuori dal suo dna», e non è neppure in arrivo una moto.
Il Messaggero