Ferrari per Natale realizza i sogni dei bambini di ieri. Tre fans che hanno scritto nel 1985 invitati a Maranello

David, Alessandro e Michele sono stati invitati a Maranello, dove hanno potuto conoscere di persona Piero Ferrari e condividere con lui la loro passione, mai invecchiata nel tempo.
MARANELLO - La Ferrari realizza oggi i sogni dei bambini di ieri, come si può scoprire nel documentario «Keep on dreaming», nato da un’idea di We Are...

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MARANELLO - La Ferrari realizza oggi i sogni dei bambini di ieri, come si può scoprire nel documentario «Keep on dreaming», nato da un’idea di We Are Social e disponibile su tutti i canali social di Ferrari, in cui la casa di Maranello ha dato voce alle lettere ricevute da Enzo Ferrari dai giovani fans nel lontano il 1985. Le migliaia di lettere che giungevano alla casella postale di Maranello, unico mezzo possibile all’epoca, erano l’esempio dell’affetto tributato al Drake, che rispondeva ad ogni ammiratore senza trascurane alcuno. In particolare, spiccano le lettere dei bambini, quelle più cariche di passione e di desiderio puro, come testimoniano frasi del tipo: «Vorrei ricevere gli adesivi applicati sulle sue monoposto…», «Mi piacerebbe visitare la fabbrica dove nascono le Ferrari…», che, quasi sempre per questioni anagrafiche, non potevano essere realizzati.

Per questo Natale però, il sogno è diventato realtà, perché Ferrari ha voluto esaudire questi desideri recuperando le lettere originali perfettamente conservate negli archivi e contattando quei bambini che una volta scrivevano all’Ing. Ferrari, esordendo con un «Ciao Nonno Enzo…». Così, David, Alessandro e Michele sono stati invitati a Maranello, dove hanno potuto conoscere di persona Piero Ferrari e condividere con lui la loro passione, mai invecchiata nel tempo. Lo stesso Piero Ferrari, vice presidente Ferrari, ha dichiarato: «È stato emozionante incontrare tre persone che hanno scritto a mio padre quando erano bambini e che hanno ricevuto direttamente da lui una risposta. Ô successo più di 40 anni fa, ma mi ha commosso vedere come loro non abbiamo mai smesso di seguire e amare il mondo Ferrari». 

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Il Messaggero