MONZA - Sebastian Vettel «è il nostro Cristiano Ronaldo», e la Ferrari «è un gioiello che devo continuare a far brillare». Louis Camilleri...
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Dal punto di vista sportivo ci sono più fronti aperti. Il più caldo è il futuro di Kimi Raikkonen. «Non abbiamo ancora preso una decisione. Perché serve tempo? Perché non è una decisione facile. La prenderemo quando saremo pronti», ha replicato, tagliando corto a chi domandava se ci fossero valutazioni su Charles Leclerc, prodotto della Academy Ferrari, promosso all’Alfa Romeo Sauber da Marchionne: «Non ho più niente da dire, la decisione non è presa». Aperta è anche la questione dei nuovi regolamenti, che Marchionne ha affrontato talvolta a muso duro, minacciando anche l’uscita di Maranello dalla F1. «Ci sono aspetti tecnici, finanziari e di governance, confido che sia nell’interesse di tutti trovare un accordo buono per ogni parte per i prossimi 10-15 anni», il ragionamento di Camilleri, che ha scelto di presentarsi a Monza il venerdì delle prove libere, a differenza del suo predecessore, che in genere atterrava nella mattinata delle qualifiche.
Un anno fa Marchionne lasciò l’autodromo dopo la vittoria di Hamilton con l’intenzione di «togliere il sorriso dalla faccia» a quelli della Mercedes. «Io preferisco dare il sorriso ai nostri tifosi», ha osservato Camilleri, spiegando che «la Ferrari è un gioiello» e il suo «lavoro è farla continuare a brillare sotto tutti gli aspetti», senza indicare una priorità fra i risultati sportivi della scuderia, la produzione di auto di eccellenza e la valorizzazione del titolo in Borsa. «La mia vita - ha raccontato - ora è basata a Maranello, ci vado ogni giorno e il 18 settembre sveleremo i nostri piani strategici per il futuro». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero