La Ferrari debutta a Piazza Affari a 43 euro per azione. A New York, nell'ultima seduta dello scorso anno, il titolo della Rossa di Maranello aveva chiuso a 48 dollari...
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«Con la quotazione si è aperto un nuovo capitolo. È un nuovo traguardo, una nuova partenza», ha spiegato il presidente di Ferrari Sergio Marchionne. «Competere sul listino di Milano per la Ferrari è come tornare alle origini», ha aggiunto.
Renzi ha puntato invece nel suo discorso sulla metafora della corsa: «Il 2016 vorrei che fosse l'anno in cui smettiamo di recuperare i ritardi e cominciamo a correre più forte degli altri. In bocca al lupo - ha esordito - la quotazione è un bellissimo messaggio per l'intero Paese e una straordinaria occasione per gli investitori».
«Finalmente l'Italia c'è», ha spiegato il presidente del Consiglio. «Il nostro più grande alleato è la globalizzazione e se ci mettiamo in pista siamo i primi del mondo». Certo «un grande Paese può attraversare momenti che non vanno ma si può ripartire».
Era stato proprio il presidente del Consiglio, nell'ottobre scorso, il primo ad annunciare che la seconda piazza di quotazione del Cavallino sarebbe stata Milano. Mentre la Rossa inizierà la sua avventura a Piazza Affari, il Ministero dei Trasporti diffonderà i dati delle immatricolazioni di dicembre e dell'intero 2015, con numeri positivi per Fca che cresce più della media del comparto. L'esordio a Piazza Affari segna anche il primo giorno di quotazione di Fca senza il Cavallino nella pancia, una prova per stabilire il reale valore di Fiat Chrysler e le future strategie di Fca stessa. Nell'ultimo giorno in cui chi comprava azioni Fca aveva diritto anche a titoli Ferrari (nello spin off ai possessori di 10 azioni Fiat Chrysler è stata assegnata un'azione di Maranello) il valore di Fca è sceso (-1,37%) chiudendo sotto il 13 euro (12,92). A New York in flessione invece Ferrari (-0,85%) che ha chiuso a 48 dollari le contrattazioni del 2015.
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Il Messaggero