Ferrari 812 Superfast, il Cavallino stradale più veloce della storia

La Ferrari 812 Superfast
MARANELLO - È cominciato tutto con una dozzina e con una dozzina continuerà. È il destino di Ferrari che, poco dopo aver archiviato il miglior anno della sua...

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MARANELLO - È cominciato tutto con una dozzina e con una dozzina continuerà. È il destino di Ferrari che, poco dopo aver archiviato il miglior anno della sua storia, si appresta a presentare al Salone di Ginevra la 812 Superfast, ultima discendente della stirpe delle stirpi a Maranello: la berlinetta a motore 12 cilindri anteriore-centrale. Un modo per rilanciare la corsa alle prestazioni, che non può certo vedere il Cavallino indietro di neppure mezzo passo, e di festeggiare un 2016 da record: oltre 8mila auto vendute, un fatturato di 3,1 miliardi e un margine di 400 milioni.

 

Ma è anche un segno chiaro per ribadire la propria identità e le proprie origini di fronte ad una torta dove ci sono ben 70 candeline e il degno regalo da scartare è proprio la nuova Rossa. La 812 Superfast ha sotto il cofano un 12 cilindri a V proprio come l’aveva la 125 S, la prima Ferrari stradale costruita nel 1947 in soli due esemplari e ha il fascino irresistibile di una storia dalle radici profonde e dai rami altissimi, come i regimi raggiungibili dal V12 di 6,5 litri i cui 800 cv arrivano a 8.500 giri/minuti e fanno della nuova arrivata la Ferrari stradale più potente di sempre. Le bancate sono ovviamente – per una Ferrari – a 65 gradi, l’alimentazione è ad iniezione diretta a 350 bar e l’aspirazione ha le trombette a geometria variabile, come i motori da competizione aspirati. In questo modo i 718 Nm di coppia a 7.000 giri/min sono disponibili all’80% già a 3.500 giri/min.

Qui le parole “turbo” e “downsizing” sono bestemmie, almeno fino a quando le norme lo consentiranno. La 812 è un’auto “antica” e lo è anche nello stile che riprende alcuni elementi della 365 GTB4 del 1969 come i doppi fari circolari posteriori, ma tiene ben presente la funzione aerodinamica, cavallo di battaglia di Maranello. Dunque forme muscolari, eleganti, frutto delle matite del centro stile Ferrari diretto da Flavio Manzoni, e arricchite da un’inedita tinta Rosso Settanta, ma soprattutto efficienti, in grado cioè di tagliare l’aria, evacuare il calore del motore e creare la deportanza necessaria a tenere l’auto ben attaccata al suolo.

La Superfast porta evoluzioni anche per il cambio a doppia frizione, reso ancora più pronto e veloce, e per il telaio. È infatti la prima Ferrari con sterzo elettromeccanico e si aggiunge al Passo Corto Virtuale, ovvero le 4 ruote sterzanti, già introdotte con la precedente F12 tdf. Entrambi i dispositivi ampliano ulteriormente i poteri dell’ultima evoluzione del Side Slip Control, il sistema che gestisce integralmente l’assetto della vettura anche attraverso il controllo elettronico di stabilità e trazione, il differenziale attivo e gli ammortizzatori a smorzamento controllato. Il risultato è: grandi sensazioni di guida, ma sempre ben gestibili.


La nuova berlinetta V12 pesa 1.525 kg, ripartiti per il 53% sull’assale posteriore per un rapporto peso/potenza di 1,91 kg/cv. Numeri che si trasformano automaticamente in prestazioni straordinarie: oltre 340 km/h e un’accelerazione da 0-100 km/h in 2,9 secondi, da gustare con un comfort e uno spazio abitabile che le altre supersportive a motore centrale si sognano. Di quelle ve ne sono a dozzine, ma di una dozzina come la Ferrari 812 Superfast ce n’è solo una. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero