La FE nella Città Eterna, il sogno diventa orgoglio. All’inizio scetticismo ma eravamo certi della potenza dell’idea

Alejandro Agag, fondatore ed amministratore delegato della Formula E
Roma Caput Mundi. Sono orgoglioso di regalare alla “Città Eterna” un evento mondiale. È stata la prima città ad ospitare una monoposto elettrica...

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Roma Caput Mundi. Sono orgoglioso di regalare alla “Città Eterna” un evento mondiale. È stata la prima città ad ospitare una monoposto elettrica con una parata attorno ai Fori Imperiali, allora eravamo in ansia che la vettura non riuscisse a percorrere le strade fino al Campidoglio così piene di storia. Oggi, invece, il traguardo è entusiasmante, impensabile quando, nel 2011, abbiamo ideato il grande progetto della Formula E. Il nostro obiettivo era quello di dar vita ad un campionato internazionale di monoposto interamente elettriche e ricordo molto bene le reazioni dei nostri primi interlocutori, lo scetticismo per la nostra idea era palpabile. Molti amici e soprattutto esperti di settore, sostenevano apertamente che il progetto fosse destinato ad avere vita molto dura.


Nel mondo del motorsport il dissenso era unanime, nomi illustri, come quello del grande Bernie Ecclestone, mi dicevano che non sarei arrivato a disputare neanche una gara. Prima del nostro, infatti, c’erano già stati altri campionati innovativi, come l’A1 Grand Prix e la Super League Formula, entrambi falliti poco dopo la loro inaugurazione. Era dunque lecito ipotizzare che anche il campionato di Formula E avrebbe potuto seguire la stessa sorte.

È stato proprio questo sentore comune a rendere il nostro percorso inizialmente molto difficile. Le persone che volevamo includere nel progetto e che ci avrebbero potuto aiutare a lanciare la competizione non erano convinte di entrare a far parte dell’organizzazione perché non credevano che saremmo riusciti a far decollare un campionato così tanto innovativo. Le tecnologie elettriche non erano ancora diffuse come lo stanno diventando oggi e anche noi non eravamo sicuri che ci fossero i mezzi tecnici adatti per realizzare la nostra visione. Ciononostante, contro ogni pronostico e tanto caparbio lavoro siamo andati avanti. Eravamo certi non solo che la nostra fosse l’idea giusta, ma che fosse un’idea così potente da riuscire a sconfiggere lo scetticismo e i dubbi che le si erano creati attorno. Ora la Formula E, alla sua quarta stagione, è una realtà che coniuga divertimento e tecnologia sostenibile di grande interesse per l’industria automobilistica. Quella di Sabato 14 aprile a Roma sarà la quarantesima gara nella piccola grande storia della Formula E. Le nostre gare, che si svolgono su circuiti cittadini hanno, per il pubblico, la potenza della suggestione della velocità ma allo stesso tempo evidenziano che una mobilità sostenibile è possibile e l’istallazione delle colonnine di ricarica Enel integrate con impianti di alta potenza (fast recharge) sono un nostro contributo alla città più bella del mondo.


Ed è proprio soprattutto su questo aspetto che la sindaca Virginia Raggi ci ha incoraggiato e supportato. A Lei e all’Amministrazione un grazie sincero. Per i romani sarà una grande giornata di sport accompagnata da tecnologie che, nel giro di pochissimo tempo rivoluzioneranno il mondo dell’automotive. E i disagi di questi giorni per l’allestimento del circuito - che abbiamo cercato di minimizzare con il supporto di Roma Sevizi per la Mobilità - così come è già avvenuto nelle grandi città del mondo, da Parigi a Città del Messico verrà ampiamente ripagato.
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Il Messaggero