F1, Mercedes e Red Bull in Austria con monoposto già sviluppate, la Ferrari è attendista

La Mercedes W11 di Lewis Hamilton
Manca poco più di una settimana al via del Mondiale F1 2020 ed è curioso vedere come i team hanno lavorato per gli sviluppi delle loro vetture. La Mercedes non ha...

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Manca poco più di una settimana al via del Mondiale F1 2020 ed è curioso vedere come i team hanno lavorato per gli sviluppi delle loro vetture. La Mercedes non ha perso un secondo per migliorare ulteriormente la nuova W11 che ai test di Barcellona di febbraio era apparsa subito al top: "Abbiamo avuto i mesi di gennaio, febbraio e marzo per migliorare la macchina in galleria del vento e nei reparti di progettazione. Tante le idee che ci sono passate per la testa, e molte erano già in fase di studio prima di dover fermare l'attività nove settimane fa", ha spiegato James Allison, direttore tecnico Mercedes. "La nostra sfida, adesso, è assicurarci che gli sviluppi di quei tre mesi possano arrivare sulla monoposto nella maniera più rapida possibile".


L'obiettivo è di presentarsi al Gran Premio d'Austria con una W11 già diversa rispetto a quella che avrebbe dovuto correre in Australia. Stando invece alle parole del consulente Helmut Marko, è lo stesso approccio che avrà la Red Bull ("saremo in una fase di sviluppo completamente diversa rispetto ai test"), mentre il team principal Ferrari, Mattia Binotto, si era detto molto prudente: "Gli aggiornamenti arriveranno più avanti", aveva avvertito. Ma forse c'è pretattica, perché per la SF1000 si parla di novità già pronte per cambio e power unit.


Dall'altro lato della griglia, i team minori appaiono più tranquilli. Per esempio, la Haas: "Non abbiamo in programma aggiornamenti fino a quando non sapremo con esattezza cosa si farà con budget e gare. Non posso spendere denaro che non so di avere", ha messo in chiaro il responsabile Gunther Steiner. "Dobbiamo essere molto attenti, perché con meno Gran Premi e senza spettatori i ricavi scenderanno. Cercheremo di fare un buon lavoro con ciò che abbiamo, evitando errori. Gli aggiornamenti non sono mai all'altezza di quanto si spera, non possiamo sbagliare. Pianificare qualcosa che non ci possiamo permettere sarebbe peggio. Sappiamo cosa stiamo facendo e siamo contenti così", ha sottolineato Steiner.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero