ROMA - Enel X e l’Associazione Comuni Bandiere Arancione uniscono le loro forze per la mobilità elettrica attraverso un protocollo di intesa firmato oggi e che...
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L’intesa è stata firmata stamattina presso la nuova sede di Enel X – lo società del gruppo Enel che si occupa di prodotti innovativi e soluzioni digitali – in via di Tor di Quinto a Roma, dal responsabile Francesco Venturini e da Fulvio Gazzola, sindaco di Dolceaqua (IM) e presidente dell’Associazione dei Paesi Bandiera Arancione. L’accordo partirà già nel 2018 terminando la prima fase per l’anno successivo mentre la seconda terminerà nel 2022, data entro la quale Enel prevede di installare 14mila colonnine ed almeno 7mila già entro il 2020.
«Questo accordo è per noi fondamentale. Quando abbiamo iniziato questa attività – ha dichiarato Venturini – abbiamo detto: non sappiamo se la mobilità elettrica avrà successo nel nostro paese, ma quando i turisti scenderanno dal Nord Europa, dove la mobilità elettrica è una certezza, avranno la possibilità di viaggiare nel nostro paese utilizzando le loro auto elettriche. L’Italia sta comunque facendo grossi passi dal punto di vista della mobilità elettrica e le persone vogliono che il cambiamento avvenga dunque è importantissimo portarlo avanti, a partire da quei piccoli centri dove la tutela del patrimonio storico e ambientale ha un valore anche sociale ed economico».
«Ci sono diversi aspetti di questo accordo che mi piace sottolineare. Intanto la vocazione all’ambiente dei comuni che io rappresento – ha dichiarato Gazzola – che offrono una qualità turistica ed ambientale molto elevata: pensate che meno del 9% di quelli che si candidano vengono accettati, attraverso una selezione molto severa che deve essere confermata ogni 3 anni. Questa iniziativa si sposa a meraviglia con la nostra vocazione e poi finalmente una grande azienda italiana aiuta i piccoli comuni, dove non ci sono trasporti pubblici, la mobilità non è facile e l’auto elettrica può essere sicuramente un incentivo. È un investimento importante, scritto con cifre che chi fa l’amministratore di un comune piccolo come il mio non sa neppure come si scrivono».
Si prevede che l’installazione di queste colonnine darà un servizio aggiuntivo per incentivare l’offerta turistica fornendo un volano all’economia locale e dando ulteriore spinta al processo di riqualificazione sociale del territorio avvenuto grazie al marchio della Bandiera Arancione. Secondo le statistiche infatti, il 79% dei comuni che se ne possono fregiare ha aperto nuove strutture ristorative, l’81% ha aperto nuove iniziative commerciali e oltre l’80% ha aumentato la propria capacità ricettiva. Il risultato più importante è tuttavia l’inversione della tendenza demografica: da uno spopolamento di queste aree, si è passato ad un aumento dei residenti dell’8%. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero